Il segreto della Torta Sacher
Nel 1832 in uno degli hotel più centrali di Vienna accadde qualcosa di speciale: Franz Sacher, apprendista pasticcere di soli 16 anni e amante del cioccolato, ideò la Sachertorte. La storia narra che il giovane Franz, che quel giorno stava sostituendo uno chef ammalato, stesse preparando un dolce per la cena del golosissimo principe Von Mitternich Winnesburg e, per l’occasione decise di combinare tra loro elementi semplici e tradizionali come il cioccolato e la marmellata per creare un dolce delicato e gustoso. Attualmente, solo l’Hotel Sacher di Vienna possiede la ricetta originale, gelosamente custodita. Tutte le altre versioni sono solo imitazioni della vera torta Sacher.

Le origini della cheesecake
Molti sono convinti che la ricetta originale sia nata negli Stati Uniti, ma non è così.
La cheesecake, ovviamente in versione “arcaica”, rudimentale la facevano già nell’antica Grecia.
Durante le Olimpiadi del 776 a.C. gli atleti dell’isola di Delos usavano rifocillarsi con una torta a base di miele e formaggio di pecora.
Successivamente i Romani modificarono la ricetta, creando il dolce denominato “placenta”: due dischi di pasta con al centro del formaggio dolce.
La versione moderna della cheesecake, con base croccante e crema al formaggio, nasce a Philadelphia nel 1872, ad opera del produttore lattiero-caseario James Kraft.
Il lattaio, tentando di riprodurre il famoso formaggio francese Neufchatel, ottenne una crema al formaggio altrettanto gustosa, diventata poi famosa in tutto il mondo con il nome di Philadelphia.
Questo formaggio spalmabile divenne l’ingrediente principale della moderna cheesecake, che si diffuse velocemente negli Stati Uniti e nel mondo anglosassone.
In Italia invece spesso si sostituisce il formaggio spalmabile con la ricotta fresca e si fa addensare il composto con l’aggiunta di colla di pesce e la permanenza del dolce in frigorifero per diverse ore.

La differenza fra un cornetto italiano e un croissant francese
È legata al tipo di ricetta: il CORNETTO prevede uova al suo interno e tende a essere più dolce e aromatizzato, a differenza del cugino francese che non ha uova ma possiede un gusto abbastanza neutro, a eccezione del caratteristico sentore di burro. In Italia il cornetto classico, malgrado una qualità media che lascia spesso a desiderare, è il più diffuso nei bar e pasticcerie, mentre il croissant francese è spesso relegato a prodotto di nicchia per appassionati del settore.

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