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“Voglio essere famoso come la Regina d’Inghilterra”

Come ben intuì Andy Warhol a suo tempo, la Regina Elisabetta II è stata musa ispiratrice e mecenate, punto di riferimento per il Paese, nonché pilastro delle istituzioni inglesi, figura emblematica di disciplina e decoro; durante il suo lungo regno ha sempre saputo relazionarsi con lungimiranza e intelligenza alle nuove influenze dei tempi, specialmente nell’ambito artistico. Per queste ragioni è considerata una vera e propria icona pop!

L’otto settembre di quest’anno ci ha lasciati la Regina d’Inghilterra Elisabetta II, dopo circa settant’anni di regno: un record simile lo raggiunse solo Luigi XIV, governando la Francia per settantadue anni. Anzitutto, dato il ruolo politico e istituzionale che ha ricoperto, è stata la donna più effigiata del nostro tempo: non ci stupisce che monete, foto, francobolli e svariati souvenir d’oggettistica l’abbiano ritratta come figura simbolo di un Paese.

Chris Levine, Lightness of Being, 2004

1… 2…3… Più di un centinaio di ritratti!

Essendo stata icona mondiale, la sua figura ha ispirato l’arte in generale, per cui numerosissimi sono i ritratti a lei dedicati. I più memorabili sono: l’opera di Andy Warhol, Reigning Queens, quattro ritratti in stile pop art, realizzati nel 1985, che la stessa regina apprezzò e acquistò; un ritratto severo e austero di Lucian Freud del 2001; il recentissimo dipinto del britannico Carne Griffith, realizzato in occasione del Giubileo di Platino in tempera rosa fluo, polvere di diamante e foglie di platino, per l’appunto.

Nei settanta anni di regno non sono mancate, tuttavia, opere di protesta contro l’istituzione monarchica: come dimenticare l’opera di Banksy del 2003, che ritrae la regina nelle sembianze di una scimmia, e la copertina dell’album dei Sex Pistols del 1977, in cui la sua immagine è accompagnata dalla scritta God save the Queen, divenuto poi brano patriottico.

  • https://www.artribune.com/arti-visive/arte-contemporanea/2022/09/regina-elisabetta-fenomenologia-icona-pop/
  • https://www.repubblica.it/economia/rapporti/osserva-italia/osserva-viaggi/2022/06/14/news/carne_griffiths_celebra_la_regina_elisabetta_ii_con_un_nuovo_ritratto-353870724/
  • https://www.repubblica.it/moda-e-beauty/dossier/harry-e-meghan/2020/05/01/news/regina_elisabetta_ii_ritratta_opere_arte_murales_royal_collection_b

Un ritratto speciale, una delle collezioni più grandi al mondo e l’impegno della conservazione e fruizione culturale

Tra i ritratti più belli, poi, vale la pena di menzionare il dipinto del 1965 “Her Majesty the Queen at the Breakfast” di Filippo, Duca di Edimburgo, suo marito, collezionista appassionato all’arte e alla pittura ad olio, che ritrasse la consorte in un momento informale, mentre faceva colazione e leggeva il giornale. Anche il figlio Carlo è un amante dell’arte, in particolar modo dell’acquarello, e anche lui collezionista. A loro probabilmente vanno attribuiti i maggiori acquisti di opere contemporanee che hanno contribuito ad arricchire la Royal Collection, una delle collezioni più ricche al mondo. Costituita fin dalla metà del XVII secolo ad opera della famiglia reale, si tratta di una raccolta vastissima ed eterogenea: conta più di un 1 milione di pezzi e va articolandosi in ben 13 residenze reali ed ex reali, la maggior parte delle quali aperte al pubblico. La collezione resta una testimonianza unica, in quanto detiene ancora oggi il titolo di patrimonio della Corona, rappresentando i gusti dei sovrani del passato e la storia di un Paese.

Pur non avendo la vena artistica del figlio e del marito, la sovrana si è sempre preoccupata della conservazione, manutenzione e della fruizione del patrimonio, militando più di chiunque altro nella divulgazione e condivisione della cultura.

In effetti nel 1962 realizzò la Queen’s Gallery presso Buckingham Palace, poi ampliata nel 2002, dove esporre periodicamente le proprie collezioni, al fine di garantirne la fruizione pubblica. Nel 1993 ha concesso l’apertura al pubblico dello stesso palazzo, residenza ufficiale della famiglia reale, e di numerose altre residenze reali; nello stesso anno ha istituito la Royal Collection Trust, responsabile della curatela e della conservazione della collezione; infine, ha promosso la digitalizzazione dell’inventario e la realizzazione di un sito web per l’accesso online a circa 270.000 opere d’arte!

Her Majesty the Queen at the Breakfast, 1965 Castello Windsor

Stile personalissimo e committenza di un abito prezioso

In qualità di icona nazionale è stata una fonte di ispirazione persino nella moda!

L’uso di colori sgargianti, dell’immancabile cappellino, della borsetta rigorosamente squadrata e delle preziose spille ha inevitabilmente contribuito a rendere la Regina un personaggio di spicco, culturalmente e socialmente. Memorabile resta la committenza del suo abito da sposa: un vestito in seta avorio, realizzato dallo stilista Norman Hartnell, impreziosito da circa 10.000 perle e decorato con fili d’oro, d’argento e cristalli con numerosi motivi floreali che hanno lasciato supporre una possibile ispirazione alla Flora della Primavera di Botticelli. Un abito prezioso e bellissimo, una vera e propria opera d’arte!

La lungimiranza, la cultura e la passione per l’arte l’hanno sempre contraddistinta, dandole soprattutto la capacità di saper accogliere il cambiamento ed essere vicina al popolo, spendendo bene la propria immagine in qualità di rappresentante di un’istituzione britannica mai immobile e demodé, ma – al contrario – dinamica e sempre attuale: giovanissima, si arruolò nel ramo femminile dell’esercito durante la Seconda Guerra Mondiale; conferì nel 1965 il titolo di Baronetti dell’Ordine dell’Impero Britannico ai Beatles; venne meno al protocollo reale in occasione dei funerali della principessa Diana, per la quale calò il capo in gesto di riverenza e rispetto; ha, inoltre, girato brevi cortometraggi, tra cui  “Bond Girl” nel 2012 e il recentissimo Thè con l’orsetto Paddington, in qualità di simbolo nazionale e icona mondiale.

  • https://thequeeg.com/il-vestito-da-sposa-della-regina-elisabetta-10-curiosita/
  • https://www.researchgate.net/figure/Sandro-Botticelli-Primavera-particolare-Flora_fig1_306253170

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di Rosaria Esposito

Classe '96, diplomata al liceo classico "Cneo Nevio" di Santa Maria Capua Vetere (CE) e laureata in “Cultura e Amministrazione dei Beni Culturali” all’Università degli Studi di Napoli Federico II. A metà tra un approccio storico-artistico ed uno economico-gestionale, costruisce una figura professionale capace di muoversi nei campi della cultura, conservazione e valorizzazione del patrimonio. Dà un respiro internazionale al suo profilo studiando a Lille, tra il 2017 e il 2018, attraverso al Programma Erasmus+. L’esperienza di tirocinio extracurriculare presso il “Pio Monte della Misericordia” a Napoli la spinge ad iscriversi, nel 2019, al corso di laurea magistrale in “Archeologia e Storia dell’Arte”. Tuttavia, non abbandona il suo interesse verso la valorizzazione e la gestione: grazie all’associazione “Napulitanata”, studia da vicino dinamiche interne volte alla promozione culturale territoriale e la programmazione degli eventi che da sempre l’affascinano. Ambiziosa e curiosa è una grande amante dei libri e dei viaggi. Per lei la lettura ha un grande valore culturale: leggere significa avere sete di conoscenza, essere aperti al mondo e non essere mai stanchi di stupirsi. Curerà la rubrica “Pillole d’Arte”

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