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Conversazione con Luca Sorgato e Giacomo Laser, il “regista-archeologo” e il suo “attore-feticcio”

  

«Il Cinema non si fa con il Cinema, bensì con la Ricerca, il Riesumare, la Letteratura, la Poesia, la Pittura, la Fotografia»

Luca Sorgato, regista 

«Il Cinema è la scrittura del presente»

Giacomo Laser, attore 

In occasione dell’attuale quarantesima edizione del Torino Film Festival, il regista Luca Sorgato ha presentato, insieme con l’attore protagonista Giacomo Laser, il suo cortometraggio Zio Palmiro, dedicato alla memoria di un poeta scomparso e troppo sepolto, che non per questo merita di non essere disseppellito. 

Ringraziamo i due simpaticissimi e goliardici artisti per aver contribuito alla memoria di un poeta dimenticato come il senese Attilio Lolini.  

Laser è già noto per aver recitato in Galoppa cavallo, un lavoro di poesia sonora, ossia poesia fatta di suoni e parole, un’opera memore della lezione futurista di Filippo Tommaso Marinetti

E ricordiamo: tenete d’occhio la locandina, siete ancora in tempo per vederlo a Torino! 

Luca, da dove nasce l’idea di raccontare la storia vera di un vero poeta? 

(LUCA ) «Mi sono affezionato in questi anni a quest’autore e lo sto studiando. È un pozzo per me, continuo ad attingervi tanta acqua. M’accorsi ad un mercatino dell’usato della presenza di una foto che lo ritraeva. Era fotogenico. La fotogenia ha un potenziale fortissimo. Voglio, inoltre, precisare che Zio Palmiro è uno spin-off di un lungometraggio che voglio realizzare». 

Giacomo, come mai hai accettato di interpretare il ruolo da protagonista in questo lavoro?

(GIACOMO) «Ho rifiutato progetti più importanti, a proposito di lungometraggi. Ho accettato di fare questo corto, perché ho creduto sin dal primo istante nella sceneggiatura». 

Complimenti Luca, perché hai diretto un lavoro dove le musiche ricordano la colonna sonora di Totò, Peppino e la Malafemmina e la fotografia restituisce atmosfere del cosiddetto Primo Cinema, relativo agli Anni Dieci e Venti del Novecento. Giacomo, tu invece che facevi prima di diventare interprete?

(GIACOMO) «Ho vissuto a Praga, ho imparato tante lingue diverse e sono stato per diversi anni portiere di notte». 

Però, complimenti! La versatilità, in effetti, dev’essere la prima cifra di un attore, ma prima di tutto dell’uomo-attore. Luca, com’è lavorare con Giacomo?

(LUCA) «Lavoriamo insieme da tanto e bene, facciamo anche video-clip. Domani ne uscirà uno nuovo sul canale Youtube del musicista in arte Deian». 

Giacomo, qual è il segreto per ricevere sempre nuovi stimoli su un palco o dietro una macchina da presa, visto che hai lavorato anche a teatro?

(GIACOMO) «Farsi travolgere dalla tecnologia che avanza, dalla macchina». 

Luca, sei d’accordo? Anche dalle persone con cui si collabora?

(LUCA) «Assolutamente sì, sono cresciuto con Giacomo. E spero che anche lui abbia imparato qualcosa da me». 

Giacomo, tu ti misuri con una sequenza numerica in Zio Palmiro: come mai questi numeri alternati a versi poetici fortemente suggestivi? 

(GIACOMO) «Luca conserva gelosamente libri di sua nonna dove sono conservati questi numeri ed è stato per me come leggere una sorta di Bibbia. Per settimane sono stato affascinato dalla lettura di questi numeri, anticamera di quel monologo dominante nel lavoro, un monologo dove la fotografia fa la sua parte migliore». 

Luca e Giacomo, a cosa state lavorando per il futuro? 

(GIACOMO) «Innanzitutto, precisiamo che ci teniamo all’ambiente, e quindi il nostro è un cinema green, cinema della povertà, cinema della schiavitù. A me piacerebbe partecipare a un set di un western in crociera»

(LUCA) «Apprezzo particolarmente Giacomo, perché come ha fatto adesso dice sempre quello che pensa. Del resto, il grande cuoco non nasconde mai la ricetta. E non voglio neanche io tener segreto il prossimo film che ci vedrà lavorare insieme: Il tuffo perfetto. È una storia ambientata a Castrocaro Terme, un racconto rocambolesco di evasione fiscale, amore, sport, disabilità… tutto all’insegna di una riflessione dal sapore tragi-comico». 

Io vi adoro, siete spassosi: continuate a divertirvi sui set, cosicché potrete cambiare il motto con una risata vi disseppellirà!

(LUCA E GIACOMO in coro) «Grazie Christian, sei una persona preparata, professionale e creativa».           

Le foto, ad eccezione delle prime due, sono state scattate da beynot.

Per saperne di più, clicca sulla conversazione al link:

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© IL QUOTIDIANO ONLINE • 2022 RIPRODUZIONE RISERVATA

di Christian Liguori

Classe '97, storico dell'arte e docente laureato in Archeologia e Storia dell'Arte all’Università degli Studi di Napoli Federico II. Dopo aver pubblicato il libro “Paolo Barca e la frantumazione della logica cerebrale umana”, un saggio di cinema sul regista Mogherini, ha maturato esperienze in svariati campi: dalla pubblicazione di articoli per un blog e una redazione online, a quella di filmati su YouTube e pagine Facebook; dalla partecipazione come interprete in spettacoli teatrali e cortometraggi, all’attivismo associativo per la cultura e l’ambiente. Già conduttore web-televisivo e radiofonico, è da sempre specializzato in recensioni di film. Curerà le rubriche "Le conversazioni di Liguori" e “Il Cinema secondo Liguori”.

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