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Alcide De Gasperi: la politica con Amore

Il fondatore della Democrazia Cristiana e padre fondatore della Repubblica Italiana è, oggi, un modello esemplare di impegno sociale, sia per il credente impegnato in politica che per ogni persona di buona volontà che abbia veramente a cuore il bene comune della nostra nazione

Pochi sono i giovani della mia generazione che conoscono l’esperienza politica di Alcide De Gasperi. Questo triste dato è dovuto alla totale assenza nei programmi scolastici di storia degli avvenimenti e dei protagonisti del secondo Novecento (questo per colpa del risicato monte ore dedicato alla materia e all’inadeguato piano didattico) e alla scarsa memoria storica che il nostro Paese conserva nei confronti di De Gasperi e di altri grandi uomini e donne che hanno animato la vita sociale e politica italiana dal secondo dopoguerra ad oggi. De Gasperi, purtroppo, come altri illustri personaggi, è diventato un monumento, una via, una strada e uno dei tanti edifici scolastici.

Ma dov’è finita l’eredità politica del grande statista trentino e leader della Democrazia Cristiana? Cosa ci può insegnare a distanza di circa 75 anni la figura di questo gigante della politica? 

Alcide De Gasperi

De Gasperi è stato uno dei padri della Repubblica Italiana. Da convinto antifascista aderì insieme alla neonata Democrazia Cristiana al Comitato di Liberazione Nazionale nell’ultima fase della Seconda Guerra Mondiale. Ha guidato otto governi (il primo durante il Regno d’Italia e gli altri nella neonata Repubblica Italiana); ha anche ricoperto il ruolo di capo provvisorio dello Stato dall’esilio del Re Umberto II fino all’inizio dei lavori dell’Assemblea Costituente. Per circa 10 anni De Gasperi è stato una delle espressioni più alte di un popolo e di un gruppo dirigente che ha ricostruito l’Italia, rendendola libera e democratica. De Gasperi attraverso un’intensa attività diplomatica ha riconquistato la fiducia delle potenze occidentali che hanno vinto la guerra e ottenuto dagli americani i fondi per la ricostruzione (piano Marshall) rimettendo in piedi il tessuto economico del Paese. Con i fondi USA l’Italia è riuscita a rialzarsi e con la ripartenza delle grandi industrie e l’aumento della capacità produttiva si è determinata una crescita rapida, che ha portato in soli dieci anni l’Italia nel miracolo economico. 

A mio avviso, De Gasperi non è stato solo un Politico ed un grande statista italiano, ma anche un modello esemplare di impegno sociale, sia per il credente impegnato in politica che per ogni persona di buona volontà che abbia veramente a cuore il bene comune della nazione. Questa visione trova fondamento nella sua umanità e spiritualità. È stato un uomo di profonda fede in Dio, ma questa per De Gasperi non è stata un limite o un paraocchi, come succede a tanti credenti. Il suo credere è stato, invece, lo strumento per capire ed interpretare gli avvenimenti del mondo e per accogliere e comprendere le idee degli altri senza pregiudizi. La tensione verso il trascendente e la sua continua ricerca di Dio e del senso della vita non sono stati un ostacolo per la sua attività politica. Nella sua azione di governo ha messo sempre al primo posto l’uomo in quanto umano. Non a caso al centro della carta costituzionale troviamo l’uomo e il valore profondo della vita. La dignità umana e i suoi inviolabili diritti si ispirano agli insegnamenti evangelici. La missione politica in De Gasperi è una missione d’amore, basata sulla giustizia e sulla carità tra gli uomini. 

I suoi insegnamenti non sono stati realmente applicati e non hanno trovato sufficiente spazio nella politica dei decenni successivi. Molti esponenti della DC hanno strumentalizzato la sua figura con fallimentari tentativi di emulazione. Ancora oggi alcuni politici utilizzano De Gasperi per oliare la macchina del consenso. Essere cattolici e seguire i valori cristiani in politica è un mezzo come un altro per raccogliere voti. È vergognoso vedere leader di partiti salire sui palchi brandendo rosari e urlando di essere cristiani. Il sacro non è uno strumento elettorale! 

In questo periodo di profonda crisi valoriale, politica e sociale dobbiamo riscoprire e approfondire la figura di questo grande italiano. Oggi più che mai abbiamo bisogno di nuovi De Gasperi. Abbiamo bisogno di cattolici che, coltivando la fede a livello personale, possano guidare l’Italia con onestà, serietà e passione. 

La vera politica è compassione, condivisione dei problemi, partecipazione intima alle fragilità degli altri.

La politica con la “P” maiuscola, come la chiama Papa Francesco, è la più alta forma di amore. 

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di Sergio Claudini

Classe 2000. Dopo aver conseguito la maturità classica al Liceo Classico “G. B. Vico” di Nocera Inferiore, nel 2019 si iscrive alla facoltà di “Scienze dei Beni Culturali”, indirizzo archeologico, all’Università degli Studi di Salerno. L’amore verso l’arte e la bellezza in generale, lo ha spinto fin dai banchi del liceo a coltivare diverse passioni, prime fra tutte la lettura, la scrittura e il teatro. Muove i primi passi nel campo dell’attivismo studentesco, entrando a far parte del collettivo “Nessun Esclus”. Inizia ad occuparsi dell’organizzazione di eventi per sensibilizzare sulla discriminazione di genere, ma anche manifestazioni studentesche e proteste ambientaliste, tra cui quelle organizzate da “Fridays For Future”. Un laboratorio che lo ha condotto verso nuove realtà associative, tra cui, l’associazione “Ridiamo vita al castello”. Coniuga gli impegni scolastici con quelli associativi, cavalcando l’onda di una crescente passione che tuttora lo alimenta e gli dà la grinta necessaria per indignarsi e provare a cambiare alcuni aspetti della realtà che lo circonda. Per lui, i sogni non vanno depositati sottochiave in un cassetto, anzi, devono essere realizzati. Curerà la rubrica “Noi siamo Tempesta: parola ai 2000”

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