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Andrey Remnev, dimensione onirica e fiabesca

Pittura medievale, rinascimentale e pittura russa del XVIII sec, sono le componenti di uno stile personalissimo all’insegna dell’eleganza, del fascino e della fiaba. L’effetto? Opere mozzafiato!

Atmosfere fiabesche, eleganza femminile e il fascino dell’oro. Stiamo parlando dell’artista contemporaneo russo Andrey Remnev (Yakhroma, 1962) e delle sue tele straordinarie di una pittura elegante e onirica.

Dopo il diploma nel 1983 alla Scuola d’Arte di Mosca, si dedica allo studio pluriennale delle icone sacre russe del XV e XVII sec. del Monastero di Spaso-Andronikov.

Proprio l’approccio all’arte medievale e rinascimentale gli permette di maturare uno stile personalissimo: attinge, infatti, da queste l’impiego del tuorlo d’uovo unito ai pigmenti naturali.

La sua pittura, in particolare si ispira ai dipinti di Benozzo Gozzoli e Piero della Francesca, maestri del Rinascimento; e, inoltre, pone lo sguardo verso l’arte russa del XVIII sec., l’arte bizantina, e il simbolismo.

Andrey Remnev, Dalla Stufa 2019

La dimensione onirica, elegante, raffinata invita piano piano l’osservatore ad un’esperienza mistica.

Le sue tele, in effetti, sono note per lo scenario fiabesco delle composizioni, forse ispirate dai paesaggi verdi, di Dimitrov, città di infanzia, di cui ricorda i ruscelli, i villaggi, i grandi campi; per il gioco di forme mimetiche che confondono e si confondono con il resto del dipinto; la cura minuziosa del dettaglio; e, infine, la costante presenza del soggetto femminile.

La carnagione chiara delicata delle figure bidimensionali e ieratiche, gli sfondi fiabeschi, gli abiti di una stoffa vellutata preziosa d’argento e d’oro, costruiscono insieme la contrapposizione di toni caldi e freddi, che incanta e cattura lo sguardo dell’osservatore. Basti guardare opere come la Terza veglia, Vacanza romana, il Navigatore , Il preferito, Lembo misurato, Freccia, e molte altre in cui spiccano la preziosità delle vesti e il contrasto di tonalità.

Remnev, Navigatore 2015

La donna in Remnev, diventa la personificazione della Natura, portatrice dell’esperienza sensibile del mondo, di cui ne coglie la spiritualità. Proprio questo aspetto della sua pittura è stato presentato per la prima volta in Italia presso la Dorothy Circus Gallery nel novembre del 2019, in occasione della mostra The face of a Natural Force.

Per dare un esempio di questa visione del mondo tutta al femminile, si ricordano delle dodici tele esposte Caldera, un dipinto che raffigura una giovane donna con un battipanni che fissa l’osservatore con astuzia sorniona: solo lei sa quando alzerà la polvere. La rappresentazione costituisce la metafora di un Vulcano, in special modo del Vesuvio, che ispira l’artista durante un viaggio a Napoli.

Un’altra celebre opera è Direzione del vento, in cui le figure femminili si confondono con il paesaggio circostante, rappresentando un equilibrio cosmico e una spirituale connessione con l’universo.

Andrey Remnev, Direzione del Vento 2019

Il quadro diventa specchio della natura e, al contempo, interpretazione onirica del pittore.

Andrey Remnev, Caldera 2019

Attualmente Remnev insegna presso l’Istituto statale accademico d’ Arte di Mosca, Surikov. Contemporaneamente persegue la sua attività di pittore dedicandosi a nuove tele, ritratti e bozzetti in cui raffigura ballerini russi contemporanei.

La pittura di Remnev incanta per la preziosità dell’oro e il carattere fiabesco tanto da suscitare l’interesse di alcuni dei più noti maestri dello stile e della moda: nel 2015 lo stilista spagnolo Jesus Del pozo lancia la sua nuova collezione autunno-inverno; qualche anno dopo, nel 2018, il brand Vivetta realizza in collaborazione con l’artista la sua nuova collezione primavera-estate.

Collezione Primavera-Estate, Vivetta 2018
Collezione autunno-inverno, Del Pozo 2015

© IL QUOTIDIANO ONLINE • 2021 RIPRODUZIONE RISERVATA

di Rosaria Esposito

Classe '96, diplomata al liceo classico "Cneo Nevio" di Santa Maria Capua Vetere (CE) e laureata in “Cultura e Amministrazione dei Beni Culturali” all’Università degli Studi di Napoli Federico II. A metà tra un approccio storico-artistico ed uno economico-gestionale, costruisce una figura professionale capace di muoversi nei campi della cultura, conservazione e valorizzazione del patrimonio. Dà un respiro internazionale al suo profilo studiando a Lille, tra il 2017 e il 2018, attraverso al Programma Erasmus+. L’esperienza di tirocinio extracurriculare presso il “Pio Monte della Misericordia” a Napoli la spinge ad iscriversi, nel 2019, al corso di laurea magistrale in “Archeologia e Storia dell’Arte”. Tuttavia, non abbandona il suo interesse verso la valorizzazione e la gestione: grazie all’associazione “Napulitanata”, studia da vicino dinamiche interne volte alla promozione culturale territoriale e la programmazione degli eventi che da sempre l’affascinano. Ambiziosa e curiosa è una grande amante dei libri e dei viaggi. Per lei la lettura ha un grande valore culturale: leggere significa avere sete di conoscenza, essere aperti al mondo e non essere mai stanchi di stupirsi. Curerà la rubrica “Pillole d’Arte”

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