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Capitale della Cultura 2024, l’Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento (SA) è in finale

La comunità salernitana è tra le dieci finaliste che si contendono il titolo di Capitale italiana della Cultura per l’edizione 2024

A dare per primo la lieta notizia è stato il Presidente dell’Unione dei Comuni e sindaco di Capaccio-Paestum, Franco Alfieri, che dalla sua pagina Facebook dichiara: «Essere tra i dieci finalisti per il titolo di Città italiana della Cultura per l’anno 2024 è per noi motivo di orgoglio e di grande soddisfazione». Nel dirsi felice per il risultato raggiunto, il sindaco Alfieri, promette che a prescindere dall’esito, il progetto presentato al Ministero della Cultura verrà comunque interamente realizzato.

Il progetto – frutto della sinergia degli undici comuni dell’Unione: Agropoli, Laureana Cilento, Lustra, Perdifumo, Capaccio-Paestum, Cicerale, Giungano, Ogliastro, Prignano Cilento, Rutino e Torchiara – si intitola “La Cultura dell’Unione” e mira a promuovere e a valorizzare il territorio attraverso eventi di rilievo nazionale, attività di formazione e momenti aggregativi.

Per rimanere informati su tutte le iniziative e gli aggiornamenti sulla candidatura si consiglia di seguire i canali social dell’Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento.

L’Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento si contende il titolo di Capitale della Cultura per il 2024, insieme a: Ascoli Piceno, Chioggia (VE), Grosseto, Mesagne (BR), Pesaro, Sestri Levante con il Tigullio (GE), Siracusa, Viareggio (LU), Vicenza.

Le dieci finaliste, si legge nella nota inviata dal MIC, verranno ascoltate, in videoconferenza, il prossimo 3 e 4 marzo 2022 da parte della giuria presieduta da Silvia Calandrelli, che dovrà poi comunicare al ministro Dario Franceschini la candidatura ritenuta più adatta ad ospitare l’evento.

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di Sergio Claudini

Classe 2000. Dopo aver conseguito la maturità classica al Liceo Classico “G. B. Vico” di Nocera Inferiore, nel 2019 si iscrive alla facoltà di “Scienze dei Beni Culturali”, indirizzo archeologico, all’Università degli Studi di Salerno. L’amore verso l’arte e la bellezza in generale, lo ha spinto fin dai banchi del liceo a coltivare diverse passioni, prime fra tutte la lettura, la scrittura e il teatro. Muove i primi passi nel campo dell’attivismo studentesco, entrando a far parte del collettivo “Nessun Esclus”. Inizia ad occuparsi dell’organizzazione di eventi per sensibilizzare sulla discriminazione di genere, ma anche manifestazioni studentesche e proteste ambientaliste, tra cui quelle organizzate da “Fridays For Future”. Un laboratorio che lo ha condotto verso nuove realtà associative, tra cui, l’associazione “Ridiamo vita al castello”. Coniuga gli impegni scolastici con quelli associativi, cavalcando l’onda di una crescente passione che tuttora lo alimenta e gli dà la grinta necessaria per indignarsi e provare a cambiare alcuni aspetti della realtà che lo circonda. Per lui, i sogni non vanno depositati sottochiave in un cassetto, anzi, devono essere realizzati. Curerà la rubrica “Noi siamo Tempesta: parola ai 2000”

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