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Castello del Parco e Palazzo Fienga: viaggio in un patrimonio da riscoprire!

Quel patrimonio storico, artistico e culturale della città di Nocera Inferiore che può essere di più!

L’Italia è il paese con più siti UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la cultura) al mondo, 58 stando alle stime del 2021, e la Campania è la regione con più riconoscimenti da parte di quest’agenzia delle Nazioni Unite, con un record di dieci siti ufficialmente ritenuti patrimonio dell’umanità.

A Nocera Inferiore c’è un luogo che ancora non viene annoverato tra questi ma che ha tutte le carte in regola per diventare l’undicesimo: stiamo parlando del complesso monumentale del Castello del Parco e del Palazzo Fienga.

Continuate a leggere perché Il Quotidiano online vuole farvi intraprendere un viaggio in un luogo sorto in epoca longobarda e normanna e che, riuscendo ad arrivare fino ai giorni nostri, ha resistito ad assedi, assistito ad intrighi e scismi, ed ospitato personaggi illustri che hanno segnato la storia del nostro Bel paese.

Attenzione però! Abbiamo detto che vogliamo farvi intraprendere un viaggio ma ciò non significa che questo modesto articolo vi permetterà di effettuare una vera e propria visita al complesso monumentale del Palazzo Fienga e del Castello del Parco che sorge sull’omonima collina, polmone verde della città.

Saremo noi ad indicarvi la rotta, vi daremo le giuste coordinate, ma sarete voi, accompagnati dai giovani dell’associazione “Ridiamo vita al Castello APS ETS”, ad affrontare il magico periplo in un luogo che, come tanti altri a Nocera Inferiore, non si capisce ancora per quale strana ragione non venga appositamente segnalato sia sull’A3 Napoli-Salerno che sull’A30 Caserta-Salerno con l’apposita cartellonistica marrone, utilizzata per segnalare i luoghi d’interesse storico, culturale ed artistico, presenti in prossimità alle uscite autostradali.

Ma «Ciancio alle bande!», per dirla alla maniera del principe Antonio De Curtis, in arte Totò. Andiamo a scoprire chi sono gli instancabili ragazzi che animano Ridiamo vita al Castello, con piacevolissime ed interessanti attività e, cercando di non tediarvi troppo, vi racconteremo anche un po’ di storia di questo fantastico e suggestivo luogo.

Ridiamo vita al Castello APS ETS

L’associazione nasce nel 2014 su iniziativa di un gruppo di volontari, giovani cittadini nocerini, i quali, mossi da una grande forza di volontà ed un forte senso di appartenenza, decidono di cominciare a fare sul serio e che non era più possibile lasciare abbandonato un patrimonio storico, culturale ed artistico di così grande valore.

Da allora tale realtà culturale svolge attività sia di sensibilizzazione storico-culturale attraverso visite guidate gratuite, promuovendo altresì spettacoli teatrali, jam session musicali, performance artistiche, cineforum, ma soprattutto, mettendo in atto interventi di restauro e di riqualificazione delle bellezze del Castello.

“Salviamo gli affreschi”

Tra questi, va sicuramente annoverato il recente progetto “Salviamo gli affreschi”, partito lo scorso maggio allo scopo di recuperare gli affreschi raffiguranti San Giovanni, Sant’Andrea e San Pietro, rinvenuti ai piedi della suggestiva Torre Mastio che si erge, fiera e maestosa, all’interno delle mura del maniero, e che è visibile appena varcato l’arco che funge da ingresso principale.

L’intervento, che terminerà venerdì 24 settembre 2021, è frutto di una sinergica collaborazione tra un gruppo di esperti del restauro e coordinato dalla prof.ssa Raffaella Greca, direttrice tecnica del cantiere, la quale porterà a compimento il recupero di quest’unica testimonianza pittorica di tutto il complesso. I restauri avevano visto anche la partecipazione di studenti e studentesse dell’Università della Calabria e di una stagista proveniente dall’isola di Santa Lucia, in America centrale.

Alla fase diagnostica e di documentazione fotografica è seguita la messa in sicurezza degli strati pittorici e la pulitura delle superfici colorate. Ad oggi, l’obiettivo non solo è quello di mettere in risalto la trama pittorica ma anche di comprendere e dar luce ai materiali utilizzati e l’evoluzione delle tecniche di impiego degli stessi. Così come a maggio, anche a settembre la “YoCoCU Youth in Conservation of Cultural Heritage” – associazione con sede a Roma e composta da un team di esperti, coordinati dal presidente dott.re Andrea Macchia – che ha sposato appieno la causa con entusiasmo e curiosità, lavorerà sugli affreschi. Il dialogo e la collaborazione con le istituzioni preposte alla salvaguardia del bene sono stati fondamentali per la buona riuscita del progetto, infatti, sia l’ente comunale che la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino hanno stanziato una parte dei fondi per coprire i costi legati all’intervento.

Sergio Claudini, presidente di Ridiamo vita al Castello APS ETS

«Restaurare questi affreschi significa permettere ad una comunità intera di riscoprire la bellezza della propria cultura e comprendere che un’alternativa alla strada c’è sempre, soprattutto nel campo dei beni culturali ed, in particolar modo, nella nostra terra. Per l’associazione il restauro degli affreschi non è un è un punto di arrivo, bensì l’inizio di un percorso che mira a recuperare l’intero patrimonio medievale del nostro Castello, rendendolo fruibile e trasformandolo in oggetto di studio e ricerca da parte delle istituzioni scolastiche, accademiche ed universitarie del territorio. – queste le parole di Sergio Claudini, presidente di “Ridiamo vita al Castello”, che ci ha anche fatto da cicerone durante la visita – Il mio abbraccio più caloroso va agli associati di Ridiamo vita al Castello per l’impegno e la passione che quotidianamente spendono in quello che fanno, per le competenze e la professionalità che mettono a continua disposizione di questa realtà. A loro, il mio impegno».

Cenni storici sul maniero nocerino

Non si ha una data precisa della nascita del Castello del Parco. Sappiamo per certo che fu roccaforte prima longobarda poi normanna, certa è l’ascrizione sul “Codice diplomatico Cavese” del 984 d.C. che recita: «Firmitate noba Nocerina de ipsum Monticellum» ossia “Nuova fortezza di Nocera del Monticello“; fu certamente abitato prima dai Filangieri, famiglia legata a Federico II di Svevia, periodo durante il quale vi fu imprigionata Elena degli Angeli, moglie di Manfredi, poi anche dagli Angioini, i quali, con Carlo I d’Angiò, diedero alla struttura una destinazione residenziale, ospitando sovrani come Carlo Martello e San Ludovico d’Angiò; fu dimora di personaggi illustri come Boccaccio, prigione per Giovanna I, e qui Papa Urbano VI, assediato dalle truppe di Carlo III di Durazzo, vi resistette durante lo Scisma d’Occidente; durante il ‘500 fu residenza ducale dei Carafa

Aspettate! Vi stiamo dicendo troppo, potremmo continuare raccontandovi di tutta la storia che il complesso monumentale del Castello del Parco e del Palazzo Fienga ha visto passare accanto a sé, potremmo descrivervi la magnificenza della Torre Mastio, della Voliera, oggi chiamata Belvedere e voluta da Riccardo Filangieri, eroe delle crociate che, ottenuto il Castello, decise di costruirla per poterci addestrare i falchi, potremmo dirvi della Sala dei Giganti e della Cappella de’ Guidobaldi, raccontarvi che fu dimora di Carlo Martello, amico di Dante Alighieri, citato dal sommo poeta nel canto XIII del Paradiso nei versi da 31 a 148 e nel IX canto nei versi da 1 a 12 della Divina Commedia

Ma questo significherebbe togliere la magia della scoperta, stroncare sul nascere la meraviglia del viaggio che vi attende e non saremo certo noi de Il Quotidiano online a rovinarvi la sorpresa, siamo stati chiari fin dall’inizio, il nostro intento era quello di indicarvi la strada, sarete voi a doverla percorrere!

I ragazzi di “Ridiamo vita al Castello” sono sia su Facebook che su Instagram, sono preparati, appassionati, naturalmente gentili e disponibili, vi basterà contattarli per avere maggiori informazioni e prenotarvi per effettuare una visita guidata in un luogo che, una volta visitato, vi farà dire: “Ma perché non ci sono venuto prima al complesso monumentale del Castello del Parco e del Palazzo Fienga?

Buon viaggio!

© Foto di Pierpaolo Luigi Senatore

Pierpaolo Luigi Senatore

© IL QUOTIDIANO ONLINE 2021 RIPRODUZIONE RISERVATA

di Sergio Claudini

Classe 2000. Dopo aver conseguito la maturità classica al Liceo Classico “G. B. Vico” di Nocera Inferiore, nel 2019 si iscrive alla facoltà di “Scienze dei Beni Culturali”, indirizzo archeologico, all’Università degli Studi di Salerno. L’amore verso l’arte e la bellezza in generale, lo ha spinto fin dai banchi del liceo a coltivare diverse passioni, prime fra tutte la lettura, la scrittura e il teatro. Muove i primi passi nel campo dell’attivismo studentesco, entrando a far parte del collettivo “Nessun Esclus”. Inizia ad occuparsi dell’organizzazione di eventi per sensibilizzare sulla discriminazione di genere, ma anche manifestazioni studentesche e proteste ambientaliste, tra cui quelle organizzate da “Fridays For Future”. Un laboratorio che lo ha condotto verso nuove realtà associative, tra cui, l’associazione “Ridiamo vita al castello”. Coniuga gli impegni scolastici con quelli associativi, cavalcando l’onda di una crescente passione che tuttora lo alimenta e gli dà la grinta necessaria per indignarsi e provare a cambiare alcuni aspetti della realtà che lo circonda. Per lui, i sogni non vanno depositati sottochiave in un cassetto, anzi, devono essere realizzati. Curerà la rubrica “Noi siamo Tempesta: parola ai 2000”

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