Breaking News

Conversazione con Anna Rita Del Piano, voce materna dello spettacolo italiano

Sono una donna single, sposata con l’Arte e col mio cagnolino”

Anna Rita Del Piano, attrice e regista.

TIZIANA DEODATO

Attrice pugliese di teatro, regista teatrale ed interprete cinematografica e televisiva, collabora con una splendida realtà che è Cinema Sociale99 di Eboli (SA).

E-talenta
ART FASHION DREAM APS

Collabora anche con l’associazione Camera con vista, con cui realizza spettacoli teatrali e musicali.

Tutti ricordiamo Anna Rita Del Piano per aver recitato accanto a Checco Zalone nel film Che bella giornata di Gennaro Nunziante, ma c’è tanto, tanto altro da scoprire di lei: del suo talento, della sua arte…

Parlami un po’ della tua formazione teatrale.

«Ho iniziato a 15 anni nell’ambito del teatro danza. Ho fatto tante esperienze, soprattutto a Matera e dintorni. Poi, a Roma ho studiato, attraverso diverse scuole, diversi workshop. Ricordo lo stage con Carmelo Bene».

A proposito di questa figura complessa nel panorama critico teatrale, cosa hai colto lavorando con lui?

«Lui faceva un grande lavoro sulla voce. Per farmi capire l’uso della voce e del diaframma mi diede un pugno nello stomaco (ride). Mi rimase impresso. Stavamo lavorando sull’ ‘Orlando Furioso’».

Al cinema, invece, tra i primi registi che ti hanno diretto possiamo ricordare Tornatore e Bellocchio. Parlami un po’ del tuo debutto.

«Il primo film l’ho fatto con Tornatore. Si chiamava ‘L’uomo delle stelle’, con Sergio Castellitto. La mia fu una figurazione speciale. Per me è stato molto importante, perché mi ha dato il la per poter continuare a sperare, a studiare e a sognare. Infatti, dopo questa piccola parte nel suo film gli dissi che era mia intenzione fare l’attrice. Lui mi guardò un attimo e mi incoraggiò profeticamente. A quel punto partii per Roma. Con Bellocchio, invece, ho fatto ‘La balia’. Il suo modo di lavorare era molto preciso, si presentava sul set in modo molto elegante e raffinato, sempre con un tono molto pacato, silenzioso. Bellocchio è un regista delicato».

Radio Monte Carlo

A proposito del ruolo materno, cosa ci vedi nel ruolo della madre all’interno di un contesto storico secolare? Che chiave dai a questo ruolo, che ruolo ha per te?

«Per me la madre dev’essere colei che deve donare amore incondizionato, in tutte le forme, senza alcun limite. Abbiamo bisogno di questa figura materna, perché abbiamo bisogno di tanto amore in una società votata all’egoismo, all’odio, alla violenza. Mamma vuol dire Amore a 360 gradi».

Sei diventata popolare al cinema interpretando proprio il ruolo di una mamma, la mamma di Checco nel film Che bella giornata di Gennaro Nunziante e con Checco Zalone, per l’appunto. Raccontami anche aneddoti dal set: sono molto curioso, considerando anche che lo ritengo il miglior film dell’attore.

«Non ho fatto fatica ad interpretare il ruolo di una mamma tipicamente pugliese, essendo anch’io pugliese. Ho preso mia madre come punto di riferimento. Con Checco c’è un rapporto di amicizia, stima ed affetto reciproco. Ricordo che sul set mi sono divertita tantissimo. C’era un bellissimo clima, energia positiva e mai nervosismo. Le sarte, i parrucchieri erano sempre gentili e sorridenti. Chiesi al regista scherzosamente come mai non si arrabbiasse mai, essendo stata abituata in precedenza a set diversi, da questo punto di vista. Lui mi rispose che non era congeniale la rabbia, trattandosi di Cinema, perché per fare cinema bisogna pur divertirsi, in piena tranquillità. Il nostro lavoro è fatto di grande sensibilità, per cui l’energia negativa può essere solo controproducente».

È la stessa atmosfera che prova lo spettatore quando vede il film. Tu ti dedichi anche al canto e in passato hai fatto danza. Ti riconosci in una figura di attrice a 360 gradi?

«Quando vidi il film ‘Saranno famosi’ mi rimase impressa una riflessione: che il vero attore debba saper fare un po’ tutto. In realtà, il vero attore – mi sono accorta col tempo – non è necessario che sappia fare tutto, purché quell’unica cosa che sa fare la sappia fare bene».

NoSpoiler

Fai tanti spettacoli, sei in fermento. Ti faccio un fortissimo in bocca al lupo per tutto, continua così. Un’ultima domanda: quando hai sentito l’esigenza di dedicarti anche alla regia?

«Quando ho capito che non solo ho delle idee, ma che mi piace anche poterle realizzare. Ho molti progetti, sia teatrali sia cinematografici. Faccio un invito ai giovani che vogliano fare il mio stesso mestiere: guardate e rubate con gli occhi, perché il nostro mestiere è fatto di caratteri, di interpreti. Studiate, continuate a sognare e non arrendetevi mai. Grazie Christian, viva il lupo!».

Ecco la conversazione in diretta, con un breve estratto anche su You Tube:

https://youtu.be/8sMgrPyQj04

https://fb.watch/dC-IRkhBZU/

© IL QUOTIDIANO ONLINE • 2022 RIPRODUZIONE RISERVATA

di Christian Liguori

Classe '97, storico dell'arte e docente laureato in Archeologia e Storia dell'Arte all’Università degli Studi di Napoli Federico II. Dopo aver pubblicato il libro “Paolo Barca e la frantumazione della logica cerebrale umana”, un saggio di cinema sul regista Mogherini, ha maturato esperienze in svariati campi: dalla pubblicazione di articoli per un blog e una redazione online, a quella di filmati su YouTube e pagine Facebook; dalla partecipazione come interprete in spettacoli teatrali e cortometraggi, all’attivismo associativo per la cultura e l’ambiente. Già conduttore web-televisivo e radiofonico, è da sempre specializzato in recensioni di film. Curerà le rubriche "Le conversazioni di Liguori" e “Il Cinema secondo Liguori”.

Vedi di più

“Tu, essenzialmente tu”… caro Rino Gaetano

È in corso al Museo di Trastevere a Roma la prima grande mostra su Rino Gaetano, cantautore e paroliere scomparso troppo presto in un'Italia decadente che non lo meritava.

error: TUTTI I CONTENUTI SONO PROTETTI © IL QUOTIDIANO ONLINE • 2022 RIPRODUZIONE RISERVATA
Inizia chat
1
Il Quotidiano online
Il Quotidiano Online ti dà il benvenuto! 👋
Come possiamo aiutarti?