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Nocera Inferiore – “Esserci” per rendere giustizia, con l’arte, alla storia dell’ospedale psichiatrico

Di Licia Crispini e Mario Orlando

L’associazione di promoziona sociale “LAMIA Cultura” propone una performance artistica per far conoscere le storie dei pazienti dell’ex Ospedale Psichiatrico “Vittorio Emanuele II”

Il 29 luglio 2021 è prevista la presentazione di “Esserci”: progetto trans-mediale di recupero memoriale organizzato da “LAMIA Cultura APS”.

L’evento avrà luogo a partire dalle 20.30 in via Origlia al civico 59.

Questa iniziativa affonda le radici nella storia dell’ex Ospedale Psichiatrico nocerino, una storia densa di ombre attraversata dalle esistenze sofferte di pazienti che sono rimasti per troppo tempo inascoltati e a cui si cercherà di rendere giustizia attraverso l’arte.

Infatti, sarà proprio questa la tematica centrale di una performance artistica che mira a ridare valore ai pazienti, prima di tutto, come individui e e a recuperarne le identità smarrite.

L’oggetto protagonista della performance sarà il manichino da cui ogni artista partirà per dare libero sfogo alla propria creatività. Il manichino riporta subito alla memoria i quadri di De Chirico e quella sensazione di straniamento e alienazione che deriva dalla visione di queste opere. È un oggetto che riesce a caricarsi di un forte impatto visivo, molto evocativo perché è sinonimo di spersonalizzazione, emblema di una produzione seriale, a cui soltanto attraverso il genio artistico si potrà dare una nuova caratterizzazione favorendo un ritorno all’unicità.

Il manichino, quindi, è la metafora di queste vite che per tanto tempo hanno vagato nell’oblio, senza poter essere distinte l’una dall’altra, in un magma che fa della “diversità” un qualcosa da accantonare, anzi da nascondere perché non si ha il coraggio di rievocare e di comprendere.

Invece, questo coraggio lo hanno avuto i ragazzi di “LAMIA Cultura APS” scavando in testimonianze inedite, riesumando ciò che sembrava perduto per sempre. Da questa loro ricerca è nato il bisogno di indurre anche la comunità a confrontarsi con una ferita dolorosa che soltanto l’arte può essere in grado di sanare senza sfociare nella banalità o nell’incomprensione.

Le parole del presidente Matteo Miriano ci restituiscono il senso profondo di questa scelta: «Memoria ma soprattutto identità, quale strumento migliore se non l’arte, il colore quale veicolo di identità. Da un anonimo blocco in marmo Michelangelo ne ha estratto la Pietà, così come da una parete Raffaello la “scuola d’Atene”. I nostri supporti saranno manichini, rappresentazione plastica dell’essere umano privo di espressione e genere, metafora degli “esclusi”, pazienti transitati per la struttura manicomiale Nocerina e di cui si son perse le tracce, memorie, nomi e volti. Il 29 sarà la comunità a farsi artista, invitata a ridare una connotazione caratteristica che rievochi e ricordi quelle tante donne ed uomini purtroppo dimenticate dal tempo e dalla storia».

Esserci” ha un intento inclusivo come dichiarato anche nel nome: l’inclusione si manifesta nella partecipazione attiva, sentita e nella libertà in ogni forma espressiva.

Dunque, “LAMIA Cultura APS” chiede di esserci non solo fisicamente, in qualità di spettatore o di artista, ma anche con lo spirito lasciandosi attraversare dal transfert artistico e dall’emozione che ne deriva perché l’arte può aiutare a comprendere la vita e ad interiorizzarla meglio di qualsiasi altro mezzo.

In fondo, il limen tra l’arte e la vita è labile: l’arte rende eterne le vite che il tempo tende a cancellare.

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