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Nocera Inferiore, il fiume Sarno requiescat in pace

Domenica scorsa il fiume Sarno è morto. Dopo cinquant’anni di agonia il fiume più inquinato d’Europa ci ha lasciati per sempre. A darne il triste annuncio è stata l’associazione “Controcorrente – Per il Sarno che verrà” che ha scelto di celebrare le esequie organizzando un flashmob, un corteo funebre che ha attraversato le strade del centro città

Il Quotidiano Online, lo scorso 31 ottobre, c’era e ha marciato al fianco di questi giovani attivisti e vi racconteremo le emozioni vissute.

Il Sarno è morto”, “Nel silenzio dei colpevoli”, “È morta la salute pubblica”: così recitavano alcuni degli striscioni esibiti durante il corteo. Un haiku, una provocazione che in realtà rappresenta il grido di speranza per i giovani attivisti dell’associazione Controcorrente.

La speranza che il dibattito sul fiume Sarno, riaccesosi solo durante il periodo delle elezioni, perduri fino alla risoluzione di un problema che per troppo tempo è stato oggetto del solito giochetto istituzionale dello scarica barile.

Il corteo è partito da Piazza Municipio, ha attraversato il Corso Vittorio Emanuele II e via Garibaldi arrivando all’Alveo Comune Nocerino dove i torrenti Cavaiola e Solofrana si uniscono in un abbraccio mortale. Ad attenderci c’era una scenografia funebre con il muro che costeggia l’alveo tappezzato di manifesti funebri, adornato, inoltre, con lumini che hanno contribuito a dare vita ad un’atmosfera funerea… Non preoccupatevi, a darvi una chiara idea del corteo funebre e della scenografia ci sarà il reportage fotografico che ho realizzato in occasione dei funerali del Sarno.

Conclusa la marcia i partecipanti si sono riuniti nel parcheggio adiacente all’Alveo Comune Nocerino per ascoltare degli interventi fatti dai ragazzi dell’associazione “Controcorrente – Per il Sarno che verrà”.

«La manifestazione dello scorso 31 ottobre è stata l’occasione per celebrare una morte, la morte del fiume Sarno. Sembrerebbe il trionfo della morte sulla vita poiché da oltre cinquant’anni questa sfida viene vinta dalla morte e perpetrata con il silenzio. Tuttavia, in questo silenzio, gli anziani, gli adulti, i ragazzi ma soprattutto i bambini che domenica hanno marciato con noi ci hanno donato una speranza. – ha dichiarato Nicola Granato, presidente dell’associazione “Controcorrente” – Siamo consapevoli che chi detiene il potere per ora è rimasto a guardare…ciò non mi stupisce, come non mi crea stupore la grossa mediaticità attorno ad un funerale, oggi c’è tutto, piccoli dettagli ma soprattutto, un morto da ricordare».

Dalle parole del rappresentante della giovane realtà associativa, promotrice della forte iniziativa di sensibilizzazione, si percepisce però un significativo vento di cambiamento.

«Noi di Controcorrente vogliamo invertire questa rotta viziosa che conduce solo alla morte in un circolo che invece ci restituisca la vita; purtroppo in Italia i riflettori si accendono solo quando la tragedia accade, non si previene, ciò è successo anche col Sarno ed è per questo motivo che abbiamo il dovere morale e sociale di intervenire, di essere vigili e di garantire che altri funerali, funerali veri, vengano celebrati. – ha ribadito l’esponente di “Controcorrente – Per il Sarno che verrà” – Da questo momento in poi il nostro desiderio è quello di celebrare solo la vita, ma da soli non è possibile farlo, per quanto ci sentiamo responsabili di questa battaglia, essa non è solo nostra, non lasciateci soli, ma soprattutto, non lasciamo soli un milione di persone che da oltre cinquant’anni attendono giustizia ma soprattutto, di assaporare la vita».

Al corteo di domenica la città di Nocera Inferiore ha partecipato numerosa e anche le altre realtà associative nocerine hanno marciato al fianco di Controcorrente. Quello del Sarno, infatti, è un problema ormai conosciuto in tutto il paese grazie al lavoro di questi ragazzi. Quello che mi ha stupito è stato appurare che l’amministrazione si è dimostrata poco sensibile alla tematica del fiume. Una rappresentanza c’era ma, come al solito, il momento delle parole si è trasformato in un momento per farsi pubblicità e prendere tempo…

Il tempo purtroppo è finito, badate bene ho scritto è finito e non sta per finire, perché i morti a causa degli sversamenti abusivi nel fiume Sarno ci sono già stati e continueranno ad esserci se no si fa qualcosa di realmente concreto per risolvere il problema del fiume più inquinato d’Europa.

Reportage fotografico a cura di Pierpaolo Luigi Senatore

Pierpaolo Luigi Senatore

© IL QUOTIDIANO ONLINE 2021 RIPRODUZIONE RISERVATA

di Il Quotidiano Online

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