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Quel paese in cui la dicotomia tra scienza e religione si incardina e si scardina

Nel precedente articolo abbiamo raccontato delle bellezze naturali di Caposele e di quanto l’acqua sia stata importante per il territorio caposelese, ma anche per tutti quelli forniti dall’Acquedotto Pugliese. Caposele è, però, un territorio ricco di spunti, due dei quali saranno l’oggetto del nostro racconto di oggi. Si tratta di due mondi paralleli – forse solo apparentemente – che a Caposele hanno attecchito senza intaccarsi a vicenda: l’attenzione verso la scienza e la devozione religiosa

Caposele (AV)

Poco lontano dalle sorgenti di Piazza Sanità, il Museo dedicato alle Macchine di Leonardo ospita una mostra permanente delle riproduzioni delle macchine brevettate dal genio di Vinci. Realizzati in scala sul modello dei disegni di Leonardo con la collaborazione del Laboratorio di Scenografia della PUSA University, i prototipi in legno sono una ventina, suddivisi in quattro categorie, ognuna corrispondente a un elemento: fuoco, aria, acqua e terra.
L’ornitottero verticale, la balestra, il volano, la meridiana sono solo alcune delle macchine che si possono osservare da vicino a Caposele, dove l’attenzione alle pratiche innovative e tecnologiche dell’epoca coesiste con quella alla religione, tuttora molto sentita nel paesino irpino.

Museo delle Macchine di Leonardo • Ornitottero verticale

Nella frazione di Materdomini, infatti, ci colpirà subito l’imponente costruzione del Santuario di San Gerardo Maiella, patrono della Basilicata. Il Santo originario di Muro Lucano, dalla vocazione osteggiata e dalla vita grama e dedita al prossimo, attira a Caposele un gran numero di pellegrini, soprattutto dall’Irpinia e dalla Valle del Sele.

Santuario • Chiesa antica

Percorrendo i corridoi del Museo Gerardino, dove si trova anche la ricostruzione della cella che ospitò il Santo durante il suo soggiorno a Materdomini, è possibile rivivere la storia di San Gerardo e della Congregazione del Santissimo Redentore attraverso dipinti e oggetti sacri. Non mancano, al piano superiore dell’edificio, gli omaggi di fedeli che in vita hanno ricevuto una grazia: cente, ex voto e altri doni riempiono un’enorme stanza che ripercorre il tempo attraverso fotografie, dediche e volti del passato che si trasformano, gradualmente, fino a raggiungere quelli del presente. Prima di andare via, non può mancare la visita alla mostra dei presepi: un suggestivo percorso tra le varie interpretazioni della natività, dalle più classiche alle più originali.

Santuario • Sala dei Fiocchi

E, mentre le acque del Sele scivolano verso il Tirreno, assistono alla preghiera confidata sottovoce sul sepolcro del Santo e al ringraziamento delle mamme nella Sala dei Fiocchi: si ripete ancora il miracolo della vita favorito dal Santo protettore delle partorienti, delle mamme e dei bambini.

Alcune informazioni sono state riprese dal sito del Santuario, www.sangerardomaiella.it, e da www.visitcaposele.it.

Le foto sono a cura dell’Assessorato al Turismo del Comune di Caposele.

Per informazioni turistiche si consiglia di visitare il sito www.visitcaposele.it.

Si ringraziano per la collaborazione Mirko Castagno e il Forum dei Giovani di Caposele.

© IL QUOTIDIANO ONLINE 2023 RIPRODUZIONE RISERVATA

di Rosa Elefante

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