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Il 2 giugno è la festa della Democrazia

Il 2 giugno non è semplicemente una delle tante date segnate in rosso sul calendario, non è solo un giorno festivo in cui non si lavora e non si va a scuola. Il 2 Giugno è la festa della Democrazia! È la ricorrenza più importante tra le feste civili nel nostro Paese. 

Per gli Italiani e, soprattutto per le italiane del 1946, il 2 e il 3 giugno sono state date molto speciali, hanno rappresentato un’importanza storica. Tutti i cittadini, uomini e donne, da Nord a Sud della penisola si recarono alle urne per decidere quale forma di stato dovesse avere la nostra nazione: confermare la monarchia o scegliere la repubblica. La data del 2 giugno 1946 è lo spartiacque tra un paese distrutto e sconfitto dalla guerra ad un paese libero che rialza la testa ed a voglia di ripartire.

«Bisogna rinunziare alla pratica e alla dottrina della violenza personale, della sopraffazione di parte, bisogna credere ed accettare totalmente, sinceramente che le questioni di governo e di stato si risolvono col voto, e che questo voto fa legge per tutti, salvi naturalmente i principi supremi della morale, in ciò consiste il regime di libertà». Queste furono le parole pronunciate dallo storico leader della Democrazia Cristiana, Alcide De Gasperi, nonché capo provvisorio dello Stato dopo il voto del referendum del 2 giugno 1946 e primo Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana.

Tale affermazione, resa pubblicamente poco dopo l’esito del referendum istituzionale – che vide vincitrice la repubblica con 12717923 voti – ci fanno comprendere a distanza di 75 anni l’importanza del voto e il valore profondo della democrazia. Il voto è la più alta forma di libertà ed è il pilastro della repubblica. I padri costituenti, ispirati da questi valori, vollero definire nell’articolo 48 della nostra Carta Costituzionale l’esercizio di voto come un dovere civico.

Il 2 giugno, quindi, significa libertà, più diritti per tutti e soprattutto amore per il nostro Paese e per la sua forma di stato la Repubblica. La Repubblica è la più alta forma di stato che l’uomo abbia inventato ma è anche la più complessa da gestire perché richiede la collaborazione di ogni cittadino affinché essa possa realmente funzionare.

La Festa della Repubblica Italiana di quest’anno ci invita a credere nel futuro. Un futuro migliore è possibile se ognuno di noi è disposto a fare la propria parte. Se gli italiani del dopoguerra sono riusciti a ricostruire il nostro paese ed a creare un Italia migliore lo possiamo fare anche noi. Viva la Repubblica! Viva l’Italia!

© IL QUOTIDIANO ONLINE 2021 RIPRODUZIONE RISERVATA

di Sergio Claudini

Classe 2000. Dopo aver conseguito la maturità classica al Liceo Classico “G. B. Vico” di Nocera Inferiore, nel 2019 si iscrive alla facoltà di “Scienze dei Beni Culturali”, indirizzo archeologico, all’Università degli Studi di Salerno. L’amore verso l’arte e la bellezza in generale, lo ha spinto fin dai banchi del liceo a coltivare diverse passioni, prime fra tutte la lettura, la scrittura e il teatro. Muove i primi passi nel campo dell’attivismo studentesco, entrando a far parte del collettivo “Nessun Esclus”. Inizia ad occuparsi dell’organizzazione di eventi per sensibilizzare sulla discriminazione di genere, ma anche manifestazioni studentesche e proteste ambientaliste, tra cui quelle organizzate da “Fridays For Future”. Un laboratorio che lo ha condotto verso nuove realtà associative, tra cui, l’associazione “Ridiamo vita al castello”. Coniuga gli impegni scolastici con quelli associativi, cavalcando l’onda di una crescente passione che tuttora lo alimenta e gli dà la grinta necessaria per indignarsi e provare a cambiare alcuni aspetti della realtà che lo circonda. Per lui, i sogni non vanno depositati sottochiave in un cassetto, anzi, devono essere realizzati. Curerà la rubrica “Noi siamo Tempesta: parola ai 2000”

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