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Dalíland: Viaggio nel mondo di Salvador Dalí

Nelle sale italiane è uscito il film biografico/drammatico “Dalíland”, diretto da Mary Harron, che racconta la vita e i lati nascosti di uno dei più grandi esponenti del surrealismo, Salvador Dalí. Una pellicola che accompagna gli spettatori nel mondo eccentrico del pittore spagnolo, tra luci e ombre. In questa occasione analizziamo le caratteristiche dello stile di Dalí e due delle sue opere più famose

Essendo uno dei maggiori rappresentati del surrealismo, l’artista afferma l’importanza dell’inconscio ed elabora una propria tecnica: il “metodo paranoico-critico”, secondo cui bisogna trasporre sulla tela tutto ciò che deriva dalle proprie paranoie, cercando di razionalizzarle in modo critico.

La persistenza della memoria è forse il dipinto più celebre di Salvador Dalí che riflette uno degli elementi caratteristici delle sue opere: la relatività del tempo. Nell’opera, infatti, sono protagonisti quattro orologi: tre di questi assumono una consistenza molle, adattandosi alla superficie sulla quale sono poggiati, mentre un quarto orologio viene rappresentato chiuso e in una forma solida. Gli orologi segnano tre differenti ore proprio per sottolineare come il tempo sia relativo. Fa da sfondo un paesaggio desolato e vuoto, con un ulivo secco e con delle formazioni rocciose sulla destra in contrapposizione alla mollezza degli orologi. Appare, inoltre, in basso, una strana figura di cui non si conosce precisamente il significato: si pensa possa essere il ritratto dello stesso Dalí, dal momento che sembra presentarsi un occhio chiuso con delle lunghe ciglia. L’ispirazione per l’opera gli fu data dalla forma molle del formaggio francese camembert che l’artista stava mangiando e che lo portò a riflettere proprio sullo scorrere del tempo che, come diceva lui stesso, è “la dimensione delirante e surrealista per eccellenza”.

La persistenza della memoria

Sogno causato dal volo di un’ape intorno a una melagrana un attimo prima del risveglio è un dipinto del 1944 in cui l’artista si è ispirato ad un sogno fatto dalla moglie Gala, disturbata dal ronzio di un’ape intorno all’orecchio mentre dormiva. Nell’opera troviamo in primo piano una donna nuda distesa su una specie di piattaforma sul mare, immersa in un sonno profondo; mentre da sinistra verso destra troviamo una serie di immagini in sequenza: da una grande melagrana fuoriesce un pesce dall’aspetto mostruoso, dalla cui bocca fuoriesce una tigre da cui esce un’altra tigre più piccola pronta ad attaccare la donna. Inoltre, vicino al braccio della donna, c’è un fucile a baionetta (forse rappresentativo della puntura dell’ape). Sullo sfondo appare un enorme elefante con delle lunghissime zampe, che trasporta sul dorso un obelisco probabilmente ispirato all’Obelisco della Minerva di Gian Lorenzo Bernini. Dalí dipinge secondo uno stile “iperrealista”; infatti, nonostante si tratti di un sogno, le forme sono dettagliate e riconoscibili e anche i colori sono fedeli a quelli originali degli elementi.

Sogno causato dal volo di un’ape intorno a una melagrana un attimo prima del risveglio

Queste sono solo due delle opere dell’artista spagnolo dalle quali si può evincere lo stile eccentrico e stravagante che lo ha reso unico nel suo genere.

Le immagini sono state riprese dai siti: www.mubi.com, www.auralcrave.com, www.analisidellopera.it.

© IL QUOTIDIANO ONLINE • 2023 RIPRODUZIONE RISERVATA

di Ilenia Scermino

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