Spoiler: si! Ecco perché non è però un rischio continuare a mangiarle
In natura esistono molti cibi radioattivi: la loro radioattività è legata principalmente ad un isotopo* del carbonio, il carbonio-14. Tra tutti i cibi, le banane lo sono in modo particolare dal momento che contengono una quantità notevole di un altro elemento, il potassio, e in particolare dell’isotopo potassio-40. Anche fagioli, noci, patate, semi di girasole e avocado lo possiedono.
Dobbiamo quindi preoccuparci di sviluppare un qualche potere o mutazione ingerendo tutte queste radiazioni? La risposta, tranquillizzante per alcuni e magari deludente per altri, è no. Non serve creare inutili allarmismi. La dose assorbita quando ingeriamo cibo ricco di potassio infatti non si accumula ma viene regolata da nostro organismo.
Inoltre, ogni giorno siamo continuamente esposti a sorgenti ambientali e naturali di radiazione, basti pensare ai raggi UV del Sole, ai decadimenti di elementi presenti nelle rocce e nell’atmosfera. Il nostro corpo, infatti, è in grado di gestire in maniera efficiente quantità limitate di radiazioni.
Una singolare unità di misura
La banana, però, tra tutti i cibi, ha attirato l’attenzione degli scienziati che l’ha addirittura scelta come unità di misura informale della radioattività, coniando l’espressione “dose equivalente ad una banana“. È un’unità di misura usata per evidenziare la relazione tra una dose di radiazione e quella assorbita dal nostro corpo mangiando una banana.
Per dare qualche numero, basti pensare che una comune TAC equivale a 150.000 banane. Se siete sopravvissuti a un’esame diagnostico senza effetti collaterali, potete star sicuri che mangiare una banana di tanto in tanto non trasformerà nessuno in un mutante.
*Un isotopo è un atomo di uno stesso elemento che ha lo stesso numero di protoni ma diverso numero di neutroni.
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