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Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria, confermata la stazione nel Vallo di Diano

Pubblicato il PFTE generale del Lotto 1 e specifico del Lotto 1a che prevede la realizzazione della stazione ferroviaria al confine tra Padula, Montesano sulla Marcellana e Buonabitacolo

Lo scorso 23 Gennaio, in linea con il cronoprogramma generale di attività del 30 Novembre 2021 per il Potenziamento, con caratteristiche di alta velocità, della direttrice ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, RFI ha trasmesso il PFTE (Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica) del Lotto 1 Battipaglia-Praia a Mare e nello specifico del Lotto 1a Battipaglia-Romagnano al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

E come da noi anticipato lo scorso agosto qui (→ https://ilquotidianoonline.eu/2021/08/23/alta-velocita-nel-vallo-di-diano-prospettive-e-scenari/), RFI ha previsto una stazione nel Vallo di Diano, precisamente nel territorio tra Padula, Montesano sulla Marcellana e Buonabitacolo.


Cosa dice il PFTE

In accordo con i principi strategici delineati dalla Missione 3 del PNRR, l’opera è inserita nelle “Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile” che persegue l’ambizioso Green Deal della Commissione Europea, la “Sustainable and Smart Mobility Strategy“, atta a garantire un continente climaticamente neutro entro il 2050.

Gli obiettivi generali di RFI sono:

  • Ridurre il tempo di percorrenza tra Roma e Reggio Calabria.
  • Incrementare l’accessibilità del sistema ferroviario.
  • Interventi sostenibili sia in termini ambientali che economici.

Fugando ogni dubbio, RFI, tra le varie opzioni, ha optato per il corridoio autostradale accantonando definitivamente l’idea dell’ammodernamento della linea storica tirrenica.

Abbracciare la Missione 3 del PNRR significa non solo realizzare un sistema infrastrutturale moderno e sostenibile ma anche rispondere alle esigenze europee per un trasporto merci e di mobilità generale ad ampio spettro.
La connessione diretta della nazione lungo la dorsale principale oltre a ricadere nella rete SNIT di primo livello (Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti) necessaria per ridurre il gap infrastrutturale tra il Sud e il Nord, abbraccia la scelta prioritaria di allacciare anche il punto più meridionale del paese al corridoio Scandinavo-Mediterraneo, uno dei dieci assi prioritari del sistema di reti transeuropee dei trasporti (TEN-T), assicurando la continuità dei collegamenti all’interno dell’assetto comunitario europeo.

Rete dei corridoi TEN-T in Italia prima dell’AV Salerno-Reggio Calabria © RFI

La rete TEN-T oltre a consentire una mobilità funzionale senza ostacoli, sicura e sostenibile garantendo la connessione a tutte le regioni dell’Unione Europea, contribuisce alla crescita economica e alla competitività in una prospettiva globale.

La realizzazione della rete prevede due livelli:

  • La Core Network, ovvero la rete centrale da sviluppare entro il 2030 e che riguarda le linee strategicamente più importanti.
  • La Comprehensive Network, ovvero la rete totale e multimodale da sviluppare entro il 2050, comprensiva di tutte le infrastrutture di trasporto trans europeo esistenti e pianificate, sostenibili e intelligenti.

La direttrice Salerno-Reggio Calabria fa parte della Core Network, delineando l’importanza strategica dell’opera.
Il collegamento Salerno-Potenza-Metaponto-Taranto è parte invece della Comprehensive Network.

Il programma di interventi, come ben sappiamo da ormai un anno, è suddiviso nei seguenti lotti funzionali: 

  • Lotto 0: Salerno – Battipaglia (al momento accantonato per costi eccessivi);
  • Lotto 1: Battipaglia – Praia al Mare (primo intervento finanziato con 1,8 MLD del PNRR)
  • Lotto 2: Praia al Mare-Tarsia;
  • Lotto 3: Tarsia – Cosenza e raddoppio della linea esistente Paola – Cosenza attraverso la  nuova galleria Santomarco; 
  • Lotto 4: Cosenza – Lamezia Terme;
  • Lotto 5: Lamezia Terme – Gioia Tauro;
  • Lotto 6: Gioia Tauro – Reggio Calabria.

Il Lotto 1, suddiviso in Lotto 1a Battipaglia – Romagnano, Lotto 1b Romagnano-Buonabitacolo, Lotto 1c Buonabitacolo – Praia al Mare, il Lotto 2 Praia al Mare-Tarsia e il raddoppio della galleria Santomarco, avranno priorità assoluta.

In rosso i lotti prioritari © RFI

L’obiettivo di RFI sul Lotto 1 è realizzare una nuova linea a doppio binario con velocità massima pari a 300 km/h raggiungibile in vari punti del tracciato, che si interconnetta con la direttrice Battipaglia-Potenza all’altezza di Romagnano e che prosegua attraversando il Vallo di Diano dove sarà realizzata una nuova stazione prima di scendere a Praia al Mare.

In linea con l’attuale quadro programmatico, la progressiva realizzazione e attivazione dei lotti funzionali fissa il 2026 come termine ultimo per la chiusura dei lavori del Lotto 1a Battipaglia-Romagnano e per gli interventi di velocizzazione della linea Battipaglia-Potenza-Metaponto-Taranto.

Lotto 1. Nota: Praja A.T. = Praia al Mare-Ajeta-Tortora © RFI

La soluzione progettuale del Lotto 1 deve soddisfare anche l’obiettivo della compatibilità infrastrutturale con il futuro Lotto 0 Salerno-Battipaglia (momentaneamente accantonato) e il successivo Lotto 2 Praia a Mare-Tarsia: l’ingresso a Praia dovrà diventare la futura interconnessione con la linea esistente quando il Lotto 2 proseguirà nel corretto tracciato.

Nell’ambito del Lotto 1, quindi, il progetto del Lotto 1a si sviluppa in doppio binario dalla stazione di Battipaglia (l’inizio intervento è posto al km 73+790 della linea Battipaglia-Potenza C.le) e si estende per circa 35 km con una velocità di tracciato di 300 km/h esclusi diversi tratti la cui velocità massima oscillerà tra i 180 km/h e 250 km/h e il tratto finale di allaccio alla LS Battipaglia-Potenza C.le a 100 km/h.

Layout Lotto 1 © RFI

Il tracciato del Lotto 1a attraverserà i comuni di Battipaglia, Eboli, Campagna, Contursi Terme, Sicignano, Buccino e Romagnano.

La fine dei lavori per il Lotto 1b e Lotto 1c Romagnano-Buonabitacolo | Buonabitacolo-Praia al Mare e il raddoppio della galleria Santomarco è, invece, prevista rispettivamente per il 2028 e il 2030.


Il Vallo di Diano

Il passaggio per il Vallo di Diano è legato alla scelta del corridoio autostradale a discapito delle opzioni tirrenico e autostradale-tirrenico.

I tracciati optabili © RFI

Se il corridoio autostradale mira ad affiancare il più possibile l’A2 del Mediterraneo, il tirrenico si sviluppa sulla linea storica lungo la costa (quadruplicamento della tratta).
La terza opzione considera l’unione delle due tratte presso la stazione di Sapri prevedendo l’iniziale graduale discesa da Sala Consilina.

L’Analisi Multicriteria condotta da RFI per la scelta del miglior tracciato verte su quattro macro-categorie:

  • Complessità infrastrutturale;
  • Sostenibilità ambientale;
  • Efficacia trasportistica;
  • Realizzazione ed economia del progetto
Criteri e indicatori di valutazione Analisi Multicriteria Global © RFI

L’Analisi ha tenuto conto dei seguenti pesi per le categorie individuate:

  • Complessità infrastrutturale = 10%;
  • Sostenibilità ambientale = 35%;
  • Efficacia trasportistica = 30%;
  • Realizzazione ed economia del progetto = 25%.
Vettore dei pesi attribuiti e matrice di valutazione - Analisi Multicriteria Global 1/2, con indicazione del giudizio di ciascun indicatore © RFI

I risultati dell’Analisi Multicriteria mostrano come il corridoio autostradale risulti preferibile rispetto alle altre due soluzioni progettuali con un punteggio complessivo di 61,20/100.
In particolare, questa scelta presenta i migliori risultati rispetto alle categorie “Efficacia Trasportistica” e “Realizzazione ed Economia del progetto”.

Il corridoio tirrenico si ferma a 49,94/100 mentre la terza opzione ovvero l’unione delle tratte solo al 38,86/100 penalizzata soprattutto per i costi di realizzazione.

Diagramma spider, con il dettaglio della classificazione delle alternative rispetto ciascuna categoria © RFI


Perché la stazione a Buonabitacolo?

Come specificato anche dal primo cittadino del paesino valdianese Giancarlo Guercio, la stazione nascerà alla periferia di Padula, al confine con Montesano sulla Marcellana e Buonabitacolo.
RFI ha ipotizzato anche un nome: Stazione Buonabitacolo-Parco del Cilento AV, unione tra il primo per l’estrema vicinanza al centro abitato e l’inserimento del secondo perché ormai, che piaccia o meno, è il brand d’esportazione della zona.

Si spera che nel Dibattito Pubblico con i portatori d’interesse del territorio, previsto tra marzo e maggio 2022, si potrà discutere anche di questo aspetto di certo non trascurabile.

Ipotesi stazione AV Buonabitacolo-Parco del Cilento © Il Quotidiano Online

Il triangolo territoriale Padula/Montesano sulla Marcellana/Buonabitacolo rispecchia in pieno i decantati principi di accessibilità e di centralità annunciati dal Commissario Straordinario Vera Fiorani quell’ormai famoso 8 Giugno 2021 in pubblica audizione all’VIII Commissione Lavori pubblici del Senato.

La stazione nel Vallo di Diano meridionale, infatti, rispetto all’alternativa di Atena Lucana/Sala Consilina, è la soluzione più accessibile per la Val d’Agri collegata con la zona interessata da ben tre valichi altamente funzionanti e funzionali (Padula-Paterno, Montesano-Moliterno, Montesano-Tramutola), è facilmente raggiungibile dal lagonegrese e dall’alta Valle del Noce grazie all’A2 del mediterraneo e soprattutto è la porta naturale del Cilento con la S.S. 517 Bussentina.


Lo scenario e le reazioni?

Ad oggi il piano presentato da RFI non è definitivo ma ha serie possibilità di concretizzarsi.
Padula, Montesano sulla Marcellana, Buonabitacolo e tutto il territorio dovranno affrontare una sfida molto difficile da cui dipendono le sorti di oltre 150mila persone.

Questo triangolo territoriale ricoprirà un ruolo centrale per lo sviluppo e la crescita dell’intera zona.
Dalle prime stime di RFI la copertura ferroviaria, divisa tra il trasporto locale esclusivamente sulla tratta storica (quindi indirettamente si delinea la soppressione della tratta storica Sicignano-Lagonegro) e quello merci/lunga percorrenza/alta velocità della nuova tratta, sarà totale anche se le stime tendono al ribasso con numeri quasi da sottoutilizzo.

Tra otto anni lo scenario valdianese e cilentano potrebbe essere il seguente:

  • 152 treni suddivisi in lunga percorrenza, merci e alta velocità allo snodo di Buonabitacolo
  • 134 treni suddivisi in lunga percorrenza e regionali allo snodo di Sapri
Ipotesi copertura ferroviaria © RFI

In quest’ottica, se consideriamo che la stazione quasi sicuramente sarà dotata anche di un’area funzionale ad attività di carico e scarico di merci, che questa zona dovrebbe essere interessata anche dalla realizzazione di un nuovo svincolo autostradale al km 103+200 dell’Autostrada A2 sempre a Padula in sostituzione dello svincolo esistente di Padula/Buonabitacolo al fine di creare un collegamento tra l’A2 e la S.S. 517 Bussentina (parere positivo della Commissione Tecnica di verifica dell’impatto ambientale VIA-VAS n. 2103 del 17/06/2016, progetto da oltre 30 milioni di euro), e nel futuro più remoto anche del traforo Tramutola/Moliterno/Villa d’Agri – Montesano sulla Marcellana con sconfinamento nel territorio padulese per un collegamento veloce SS598 Fondo Val d’Agri – A2 del Mediterraneo spinto anche da ENI, le prospettive di rilancio del territorio sono incalcolabili.

A tutto ciò calza a pennello anche il progetto già finanziato da fondi PAC Infrastrutture e Reti 2014/2020 del Comune di Padula Sharing tourism by free mobility, linea di car sharing che mette in rete la Certosa di San Lorenzo, attrattore turistico tra i più importanti del sud Italia, con Sapri, Sanza e Giffoni Valle Piana facilitando gli spostamenti non solo turistici ma che sposta l’asticella dell’offerta ricettiva del territorio che dovrà adeguarsi ai tempi.

Ma se dal lato soprattutto valdianese e lucano la politica sembra aver intuito l’importanza della scelta strategica di RFI come evidenziato dalle recenti esternazioni pubbliche del consigliere regionale campano Corrado Matera e del collega lucano Francesco Piro, dal versante cilentano si delinea ancora un bieco egoismo pregno della solita illogicità qualunquista che tanto ha fatto e continua a far male al territorio.

È di poche ore fa l’intervento unito del presidente della III Commissione Aree Interne del Consiglio Regionale della Campania, Michele Cammarano, e della senatrice del M5S, Felicia Gaudiano, che, celebrando la vittoria per la stazione nel Vallo di Diano, annunciano la forte volontà di premere per l’opzione autostradale-tirrenico così da comprendere nel tracciato Sapri e Maratea.

Peccato che, come chiaramente espresso al Forum delle disuguaglianze e diversità, dello scorso ottobre, dal Ministro delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, (ne parliamo qui → https://ilquotidianoonline.eu/2021/10/16/alta-velocita-salerno-reggio-calabria-cosa-si-e-detto-al-forum-delle-disuguaglianze/): «L’alta velocità è una filosofia che non si ottiene mettendo fermate su tutti i luoghi. Serve la velocizzazione della rete nel suo complesso, non c’è alta velocità se il treno si ferma ogni 30km».

E il corridoio autostradale-tirrenico va contro ogni logica di Alta Velocità prevedendo la doppia fermata sia a Buonabicolo che a Sapri.

Stazioni/fermate considerate nei corridoi AV per le diverse soluzioni © RFI

Da segnalare anche, come da protocollo 0000417 del 26/01/2021, l’avviso pubblico per l’indizione del Comitato pro Alta Velocità nel Vallo di Diano da parte della Comunità Montana Vallo di Diano aperto a tutti gli stakeholders territoriali per la creazione di un tavolo di lavoro comune per porre in essere tutte le azioni adeguate all’attuazione del piano di RFI.

Ora non resta che lavorare.

Tutti uniti.

© IL QUOTIDIANO ONLINE 2022 RIPRODUZIONE RISERVATA

di Sergio Claudini

Classe 2000. Dopo aver conseguito la maturità classica al Liceo Classico “G. B. Vico” di Nocera Inferiore, nel 2019 si iscrive alla facoltà di “Scienze dei Beni Culturali”, indirizzo archeologico, all’Università degli Studi di Salerno. L’amore verso l’arte e la bellezza in generale, lo ha spinto fin dai banchi del liceo a coltivare diverse passioni, prime fra tutte la lettura, la scrittura e il teatro. Muove i primi passi nel campo dell’attivismo studentesco, entrando a far parte del collettivo “Nessun Esclus”. Inizia ad occuparsi dell’organizzazione di eventi per sensibilizzare sulla discriminazione di genere, ma anche manifestazioni studentesche e proteste ambientaliste, tra cui quelle organizzate da “Fridays For Future”. Un laboratorio che lo ha condotto verso nuove realtà associative, tra cui, l’associazione “Ridiamo vita al castello”. Coniuga gli impegni scolastici con quelli associativi, cavalcando l’onda di una crescente passione che tuttora lo alimenta e gli dà la grinta necessaria per indignarsi e provare a cambiare alcuni aspetti della realtà che lo circonda. Per lui, i sogni non vanno depositati sottochiave in un cassetto, anzi, devono essere realizzati. Curerà la rubrica “Noi siamo Tempesta: parola ai 2000”

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