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Conversazione con Morena Cecere, che restituisce alla politica culturale il senso di comunità

“Io credo sia fondamentale trasferire attraverso le scuole e le nuove generazioni l’importanza del patrimonio culturale. Solo se conosciamo il valore delle ricchezze che abbiamo, possiamo rispettarle e tutelarle” – Morena Cecere

Assessora alla cultura e al turismo del Comune di Montesarchio (BN, Campania) dal 2018, Morena Cecere è una giovane attiva in politica nel proprio territorio.

Ha saputo coniugare la cultura alla politica anche grazie alle sue competenze umanistiche dovute alla laurea in Lettere. Umile come il suo Instagram, è la dimostrazione concreta che i social possono essere specchio della vita, quanto la cittadinanza attiva. 

Hai sempre avuto una vocazione per la politica culturale?

«Da cittadina attiva sono sempre stata appassionata di politica. Poi, per una particolare contingenza ho avuto modo di incontrare il sindaco di Montesarchio ed è maturata la scelta condivisa di scendere in campo per il nostro territorio».

Com’è cambiata Montesarchio dal 2018 ad oggi?

«Ho cercato di dare un’impronta al mio percorso fortemente inclusiva. Non ho mai voluto che le iniziative messe in campo dovessero essere ascritte unicamente a me stessa. Ho sempre voluto includere persone, perché credo che il territorio cresca attraverso dei progetti ove sia coinvolta la comunità. Sin dall’inizio ho avvicinato associazioni, appassionati, scuole, perché se la comunità cresce, cresce anche una realtà, il senso di appartenenza ad essa. Un esempio è la biblioteca comunale, che negli ultimi anni siamo riusciti a far rifiorire, anche e soprattutto grazie a giovani che hanno sentito questo luogo come casa loro».

Montesarchio è dal 2016 inserita nel circuito dei borghi più belli d’Italia: questo scambio è stato davvero reciproco?

«Uno dei motivi per cui è sicuramente entrata nel circuito Montesarchio è la coesistenza sul territorio di cinque borghi storici che caratterizzano la parte più antica del comune. Di straordinario valore è il vaso di Assteas, “il vaso più bello del mondo”, custodito nel nostro castello. La nostra comunità crede nello sviluppo del settore turistico. Nonostante il covid (o forse proprio per il consequenziale affermarsi di un turismo di prossimità) i visitatori al Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino al castello (il cui direttore è Vincenzo Zuccaro) sono aumentati. È stato recentemente approvato un progetto di connessione tra il centro storico e il centro cittadino attraverso la creazione di percorsi che agevoleranno la mobilità turistica nei nostri Borghi. Inoltre, lavoreremo a nuove iniziative che, attraverso la cultura, favoriranno l’inclusione e creeranno nuove occasioni di sviluppo per la nostra comunità».

Tra gli eventi del 2021 a Montesarchio quale ti ha maggiormente colpito?

«Per vari motivi ogni evento resterà sempre nel mio cuore, perché dietro ad ogni evento c’è l’idea che nasce a volte da un’intuizione, a volte da un confronto con altre persone. Forse per una questione simbolica, quello che ricordo con maggior affetto è la “Cena in Fiore”. È stato il primo grande evento a cui ho lavorato dall’inizio del mio percorso politico, la prima grande sfida, ossia l’idea di una grande cena con il buon cibo del territorio in una delle strade principali cittadine e storiche, corso Caudino. Cena in fiore sia perché i fiori sono stati dominanti, sia perché il fine ultimo della cena è stato quello di lasciare nella strada toccata dall’evento dei in vasi di terracotta».

Parlami un po’ della partecipazione del borgo a Sky Arte e all’EXPO di Dubai.

«Il documentario s’è concentrato essenzialmente sul Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino, toccando anche posti ugualmente affascinanti dei nostri dintorni, come Sant’Agata de’ Goti. Abbiamo avuto grandi riscontri dopo la puntata, perché se da un lato per noi cittadini è stato motivo d’orgoglio, dall’altro è stato un canale di promozione turistica importantissimo. Anche l’EXPOdi Dubai ha rappresentato un’importantissima vetrina per Montesarchio: a rappresentare l’Italia c’era anche il vaso di Assteas.

Continueremo ad intercettare canali di promozione importanti, al fine di esalatore e valorizzare il nostro straordinario patrimonio culturale».

Cosa bolle in pentola per continuare a salvaguardare questo gioiello d’Italia peraltro da me visitato?

«Uno dei fattori che sta contribuendo alla crescita del territorio è senza dubbio la presenza di associazioni che mirano tutte ad un obiettivo comune: la promozione territoriale. Ferdinando Creta è diventato da poco direttore del patrimonio artistico della città di Montesarchio, il cui sviluppo è frutto di un’azione programmatica ricca di obiettivi da raggiungere gradualmente. Adesso con Ferdinando Creta intendiamo far emergere anche il nostro patrimonio culturale sommerso, per valorizzare ulteriormente ed ampliare l’offerta culturale e turistica del territorio».

Le foto ci sono state gentilmente fornite dall’intervistata, alla quale si augura di continuare sulla strada del senso civico.

Gli scatti sono di Ciro Marra, mentre l’ultima foto panoramica è stata realizzata da Metrìa.

Ecco, infine, una clip suggestiva realizzata da Christian Liguori proprio nel borgo sannitico.

© IL QUOTIDIANO ONLINE • 2022 RIPRODUZIONE RISERVATA

di Christian Liguori

Classe '97, storico dell'arte e docente laureato in Archeologia e Storia dell'Arte all’Università degli Studi di Napoli Federico II. Dopo aver pubblicato il libro “Paolo Barca e la frantumazione della logica cerebrale umana”, un saggio di cinema sul regista Mogherini, ha maturato esperienze in svariati campi: dalla pubblicazione di articoli per un blog e una redazione online, a quella di filmati su YouTube e pagine Facebook; dalla partecipazione come interprete in spettacoli teatrali e cortometraggi, all’attivismo associativo per la cultura e l’ambiente. Già conduttore web-televisivo e radiofonico, è da sempre specializzato in recensioni di film. Curerà le rubriche "Le conversazioni di Liguori" e “Il Cinema secondo Liguori”.

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