Sebbene nella nostra società alla parola “ansia” si associ spesso la parola “Xanax”, vi svelo che, dietro l’etimologia di questo lemma, vi è ugualmente una “X”, ma deriva dal latino ed è quella di anxius “ansioso”
Sopraffatti dal peso del reale e presi da un’asfissiante agitazione interiore, crediamo che nessuno mai abbia potuto provare un dolore simile e che, anche coloro che provano a tenderci la mano, in realtà, non potranno capirci per davvero.
Eppure, dando un occhio alle etimologie ci si rende conto che anche gli indoeuropei parlavano di ansia usando la radice *angh-, che ha il significato di “schiacciare”, “costringere”.
A chi non è capitato di sentirsi schiacciato dalle tonnellate di aspettative altrui ed avere un attacco d’ansia? L’ansia, etimologicamente ed antropologicamente, è un fatto universale.
A volte, il vivere pesa e nessuna pasticca con la “X” potrà renderlo più leggero, se non momentaneamente.
Bisogna rivolgere lo sguardo ed il pensiero, così come facevano gli antichi aedi, alla poesia, all’arte e a tutto ciò che possa elevare altrove i nostri pensieri.
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