Storia del Duomo di Salerno e del Papa ivi sepolto
Edificata su una chiesa paleocristiana che a sua volta era stata costruita su un tempio romano, la Basilica Cattedrale Metropolitana di Santa Maria degli Angeli, San Matteo e San Gregorio VII fu fondata da Roberto il Guiscardo. La chiesa si ispirava all’Abbazia di Desiderio a Montecassino; di stile romanico e a tre navate, venne nei secoli più volte modificata.
In particolare, dopo il terremoto del 1688, il Duomo acquisì per grandi linee i tratti con cui lo conosciamo oggi.
Il portale d’ingresso, affiancato da un leone e una leonessa, fa accedere il fedele all’interno di un atrio circondato da un colonnato di rimando islamico e sormontato da un campanile del XII secolo. Sarcofagi romani, riusati in epoca medievale, riempiono i lati del chiostro.
Nel 1954 la decorazione originale dell’abside, di cui rimanevano pochi frammenti, fu ripresa con nuovi mosaici da parte dei mosaicisti della scuola di Ravenna.
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La Cattedrale fu consacrata nel 1084 da Papa Gregorio VII, rifugiatosi a Salerno a causa dell’aspra contesa con l’imperatore Enrico IV. Egli era protetto dal Guiscardo che, con le sue truppe, lo portò in salvo con sé a Salerno dopo che il Papa si era asserragliato a Castel Sant’Angelo.
Gregorio VII, al secolo Ildebrando di Sovana, fu una figura di rilievo nel panorama medioevale: si batté molto contro la simonia e portò avanti la celebre lotta alle investiture, che si concluse con un’importante riforma.
In particolare la sua battaglia si rivolgeva ai sovrani che investivano vescovi e abati: più nello specifico, essi concedevano anche agli uomini di Chiesa di amministrare a proprio nome dei territori, rendendoli fedeli servitori. Questa pratica aveva grosse conseguenze sul potere interno della Chiesa.
Fu proprio a Salerno che nel 1084 Papa Gregorio VII rinnovò la scomunica a Enrico IV e all’antipapa Clemente III. Il 25 maggio dell’anno successivo morì. Fu dichiarato Santo nel 1606.
Oggi all’interno del Duomo è possibile pregare davanti alle sue spoglie mortali e ammirare la sua Cattedra.
L’immagine è stata ripresa dal sito www.cattedraledisalerno.it.
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