Il signor Gabriele Califano fa luce sul suo immobile acquistato tramite la IACP Futura S.R.L. Manca la tranquillità che dovrebbe avere, avendone acquistato la casa diversi anni fa. Ora si ritrova a fare i conti con il fallimento dell’azienda e di una giustizia che fatica a essere giusta
Il problema, come spiega lo stesso sig.re Gabriele, non verte esclusivamente a lui ma abbraccia tanti altri cittadini. Proprio su questa base vuole fare squadra, tramite un’apposita pagina di Facebook, per darle voce scuotendo l’udito di chi dovrebbe ascoltare. Riportiamo per intero la sua travagliante situazione.
«Le abitazioni sono state preacquistate negli anni 2000, e consegnate entro una decina di anni, prima per quelle costruite a via Giacomo Leopardi 3, successivamente quelle di via De Gasperi – Taurano. In totale parliamo di circa 120 appartamenti, destinati inizialmente a famiglie che dovevano acquistare la prima casa, con annesso bonus regionale. In seguito, alla stipula effettiva del contratto, IACP presenta una richiesta di circa 50 mila euro in più per appartamento. Parlo per la mia abitazione, acquistata nel 2000 da mio padre (venuto a mancare nel 2014) e mia madre, pattuita inizialmente per 119.000 euro, e richiesti poi 167.000 euro, con modifica unilaterale dei patti iniziali, dei quali ci sono delle somme versate di oltre 30.000 euro più contributo regionale di altri 30.000 euro circa. L’abitazione in questione è l’interno 10 della scala B di via Leopardi, che conta circa 90 metri quadri più due terrazzi ampi. Ad oggi stiamo pagando 340,00 euro mensili perché il tribunale ci ritiene occupanti abusivi, seppur non ci abbia mai chiamati per capire le reali intenzioni.
Tornando al prezzo maggiorato, ai tempi chi aveva davvero diritto alla casa e ne aveva bisogno, si oppose alla richiesta, come giusto doveva essere, rivolgendosi ad un avvocato. Il tempo è passato, senza convocazioni da IACP né nulla, fino al fallimento di quest’ultima, che aveva nel frattempo contratto debiti consistenti con BNL, che ad ora vorrebbe rivalersi su questi appartamenti, il cui acquisto non è stato completato, ma nel contempo non tenendo conto di chi le occupa, entrati in pieno diritto come legittimi acquirenti, e ora trattati come abusivi e delinquenti, senza possibilità di risposta, e lo stesso giudice in carica sta rigettando qualsiasi ricorso.
Allo stato attuale, ci sono 4 avvocati in carica che tutelano (si spera) gli interessi delle 60 famiglie, più il sindaco di Pagani, il neo-eletto Raffaele Maria De Prisco che ha tentato di intervenire e mediare, soprattutto a fronte dell’eventuale emergenza che verrebbe a crearsi qualora ben 60 famiglie vengano messe in strada senza soluzione. Ma il giudice non vuole sentire ragioni, va per la sua strada, facendo udienze su udienze sempre a favore della banca. La cosa strana, quasi paradossale o assurda, è che per via della pandemia il 90% o più delle cause di privati cittadini sono sospese o continuamente rimandate, ma una causa a favore di una banca va spedita, e con probabile obbligo di sgombero di 60 famiglie entro qualche mese.
Preciso il discorso delle cause perché allo stato attuale ho in corso una causa relativa alla morte di mio padre del 2014, con l’ospedale di Nocera Inferiore per accertata omissione di soccorso, e viene continuamente rimandata. Altra causa, mia sorella cadde su un marciapiede rotto, e ugualmente viene continuamente rimandata. Com’è possibile che una causa pro banca va spedita, con sentenze avverse a gente che ha subito sulla sua pelle problemi gravi personali, familiari, di salute, relativa alla perdita del lavoro e simili, mentre cause di privati cittadini, i quali attendono talvolta rimborsi assicurativi, vengono rinviate all’inverosimile? Le solite cose all’italiana.
Preciso che da parte delle 60 famiglie c’è tutta l’intenzione a saldare e regolarizzare la propria posizione, ma ad oggi si vuole far passare un messaggio diverso, e cioè il volere l’appartamento senza costi aggiuntivi, per di più si continua ad ignorare tutti gli occupanti e a spingere per un’asta, dalla quale le stesse famiglie saranno tenute fuori per ovvi motivi economici, né avranno alcuna precedenza.
L’intento è quello di attirare l’attenzione dei media e della magistratura in generale, perché ad oggi ci si sta rivalendo di un debito di un ente fallito per chissà quali interessi su dei cittadini comuni, che non hanno alcuna possibilità di controbattere e anzi sono stati totalmente silenziati».
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