Breaking News

Conversazione con Letizia Vicidomini, l’autrice che ricrea la verità dal noir

«La scrittura è un atto creativo che non si spiega: a volte ho la sensazione di raccontare cose che vedo, ma che non sono io a crearle»

Letizia Vicidomini, scrittrice. 

Sempre in fermento ed ora un po’ in più, la scrittrice nocerina Letizia Vicidomini ha appena pubblicato per Mursia Editore il suo nono romanzo, Dammi la vita, e lo sta portando in giro per la Campania e per il resto della Penisola, tra incontri e presentazioni. 

Amica e collega del celebre autore Maurizio De Giovanni, l’autrice non è da meno, anche perché ha trovato la sua cifra segreta nel noir, ed inoltre ha avuto il merito di donare alla sua regione un commissario che non ha molto da invidiare al più conosciuto e siculo Montalbano di Andrea Camilleri: il commissario Martino

Che storie racconti? 

«Storie fortemente ancorate al territorio che raccontano. Sono fatti criminosi che narro, perché il romanzo nero è il nuovo romanzo sociale oggi. Credo molto nel valore e nella forza delle parole, capaci di mostrare al lettore luci e ombre della vita. Una delle protagoniste del mio ultimo libro è una pianista, bella fuori e dentro. Si è conquistata la sua posizione e insegna al conservatorio di San Pietro a Maiella a Napoli. Da questa figura di donna così determinata e forte si dipana una storia fortemente drammatica, anche se a me piace raccontare la verità con dolcezza, così arriva meglio e prima al pubblico…». 

Che meraviglia, che suggestione: riprendi la lezione di Torquato Tasso, complimenti! Quando hai capito di essere scrittrice? 

«L’input l’ho avuto da Maurizio De Giovanni. Lo incontrai per la prima volta nel 2011, lo conobbi nel corso di una presentazione di un suo libro a Pagani. Avevo già pubblicato due libri, per cui la scrittura, in effetti, era già dentro di me. Mi invitò a pubblicarne un altro che gli feci leggere, Il segreto di Lazzaro. Il romanzo ebbe un bell’impatto, anche se non andò bene nella distribuzione. Fortunatamente con quest’opera ho riportato il Premio Giallo Garda». 

C’è un motivo cristologico sotteso alla stesura di questo lavoro?

«Lazzaro non è il Lazzaro che risorge. Mi piaceva il nome e l’ho scelto. È la storia di un ragazzo che vive a Cisternino, in Valle d’Itria (Puglia). Mi colpirono le atmosfere di quel territorio, e ne ho ricavato un romanzo, l’unico ambientato non in Campania. Lazzaro ha un padre padrone violento che lascia la sua famiglia per emigrare in Argentina. È lì che si porta un segreto che lo affligge, qualcosa che ha visto nella propria terra poco prima di lasciarla. C’è del cristologico, tuttavia, in un certo senso: il protagonista rinasce quando fa il suo rientro in patria, mentre il libro nell’editoria rinasce, nonostante la sua scarsa distribuzione iniziale, riportando a casa un premio». 

C’è tanto realismo, anche crudo: sono racconti realmente accaduti?

«Non scrivo cose prese dalla realtà, perché non mi piacerebbe raccontare fatti realmente accaduti. Quando scrivo assorbo come una spugna aggregante una serie di informazioni e suggestioni, anche in maniera involontaria, mentre vivo. Quando strizzo questa spugna, ne viene fuori un liquido che è tutt’altra cosa rispetto a quello che doveva essere originariamente. Contiene tutto, ma è altra cosa. Delle volte m’impaurisco di fronte a delle cose come se le stessi vedendo accadere: semplicemente le trascrivo. È un fenomeno strano, però è affascinante».   

Dunque, più che sognare ad occhi aperti, la scrittura è vedere ad occhi aperti quello che non si vede. 

«Pensa che io sogno molto, ma non mi ricordo mai cosa. Evidentemente, utilizzo quel materiale creativo per le mie storie». 

Cos’è il noir per te?

«Credo che sia la mia dimensione più istintiva, perché tutto sommato sono una che vede che intorno a un fatto nero possono dipanarsi meglio tutte le altre questioni. È come se fosse un catalizzatore. Come accade nella realtà, il fatto nero apre a tutt’una serie di altre dinamiche e colori, i colori della vita. Il noir rivela spaccati psicologici, laddove il giallo non ci riesce». 

Con Maurizio De Giovanni

Hai scritto anche poesie?

«Non sono portata per la poesia, ma in tanti mi dicono che c’è poeticità nei miei scritti in prosa. Mi hanno detto, soprattutto per il mio romanzo Nero, che il mio noir è poetico». 

È difficile trovare un prosatore non poetico, la poesia è insita ovunque nello straordinario ed universale mondo della Letteratura. Che rapporto hai con Napoli, la città quasi sempre onnipresente nella tua attività letteraria? 

«Sono contenta di essere anche critica nei confronti di questa città che amo, perché è come quando tu scegli una persona con la quale vivere: se la ami, accogli di questa persona anche le sfaccettature meno positive. Riconosco i limiti di Napoli, ma nello stesso tempo sono contenta di dire che è così tanto diversa e sfaccettata, multiforme, che è unica. Ed è per questo che bisogna conoscerla…».

In effetti, i tuoi libri possiamo definirli anche guide turistiche sulla città? 

«Sì, offro spunti, racconto angoli della metropoli. C’è chi ha voluto percorrere itinerari partenopei sulla scia dei miei romanzi». 

Che meraviglia Letizia! Ti auguro di avere sempre maggior successo, un giorno anche al di là dell’Italia. 

«Grazie Christian, è stata preziosa per me questa conversazione!». 

Grazie ancora alla nostra autrice, anche per le foto che ci ha personalmente fornito. 

Per saperne di più sulla conversazione, clicca al link:

https://fb.watch/hgc0rV1gId/

© IL QUOTIDIANO ONLINE • 2022 RIPRODUZIONE RISERVATA

di Christian Liguori

Classe '97, storico dell'arte e docente laureato in Archeologia e Storia dell'Arte all’Università degli Studi di Napoli Federico II. Dopo aver pubblicato il libro “Paolo Barca e la frantumazione della logica cerebrale umana”, un saggio di cinema sul regista Mogherini, ha maturato esperienze in svariati campi: dalla pubblicazione di articoli per un blog e una redazione online, a quella di filmati su YouTube e pagine Facebook; dalla partecipazione come interprete in spettacoli teatrali e cortometraggi, all’attivismo associativo per la cultura e l’ambiente. Già conduttore web-televisivo e radiofonico, è da sempre specializzato in recensioni di film. Curerà le rubriche "Le conversazioni di Liguori" e “Il Cinema secondo Liguori”.

Vedi di più

“Tu, essenzialmente tu”… caro Rino Gaetano

È in corso al Museo di Trastevere a Roma la prima grande mostra su Rino Gaetano, cantautore e paroliere scomparso troppo presto in un'Italia decadente che non lo meritava.

error: TUTTI I CONTENUTI SONO PROTETTI © IL QUOTIDIANO ONLINE • 2022 RIPRODUZIONE RISERVATA
Inizia chat
1
Il Quotidiano online
Il Quotidiano Online ti dà il benvenuto! 👋
Come possiamo aiutarti?