In una cavità naturale scavata nella roccia dallo scorrere dell’acqua, l’Alto Medioevo partorisce uno tra i santuari più importanti e visitati dell’Occidente cristiano: la Grotta di San Michele di Olevano sul Tusciano
Abbracciato dai Monti Picentini e affacciato sulla Piana del Sele, l’ambiente offre uno spaccato suggestivo della religiosità e dei pellegrinaggi del periodo che la storia ha definito il più buio per eccellenza, ma che ci ha lasciato testimonianze artistiche e culturali di non poco valore.
Frequentata già dalla Preistoria, fu proprio nel Medioevo che la grotta venne consacrata all’Arcangelo Michele dai Longobardi e, successivamente, divenne luogo di sosta per i pellegrini d’Europa durante il viaggio di ritorno dalla Terra Santa.
All’ingresso dell’antro cominciava il cammino penitenziale costellato da ben sette cappelle adornate con affreschi, oggi purtroppo molto rovinati dal tempo e dall’umidità del luogo. Troneggia in una chiesetta, all’inizio del percorso sacro, l’affresco della Madonna Odigitria risalente alla seconda metà dell’VIII secolo: una Madonna con bambino ascrivibile alla corrente artistica bizantina che dà il benvenuto ai pellegrini e li introduce nel percorso che attraversa i circa novecento metri della grotta, passando per la cappella principale – dove sono illustrate sulle pareti le tappe fondamentali della vita di Gesù e della vita di Pietro – e arrivando all’ultimo sacello, punto più alto della caverna.
I pellegrini, al culmine del percorso devozionale, deponevano ai piedi dell’ultima cappella delle grosse pietre che probabilmente portavano al collo, assistevano alla celebrazione e lasciavano traccia del loro passaggio con graffiti sull’intonaco delle pareti, incidendo il proprio nome oppure una X. Tramite lo studio dell’onomastica è stato possibile confermare la variegata provenienza dei pellegrini.
Nel prossimo articolo della rubrica approfondiremo un altro luogo simbolo del culto micaelico in provincia di Salerno.
Le immagini e alcune informazioni sono state riprese dal sito www.olevanoproloco.it.
© IL QUOTIDIANO ONLINE • 2023 RIPRODUZIONE RISERVATA