Non si può parlare di biodiversità marina senza nominare i cetacei, una specie animale che ha sempre destato meraviglia e curiosità
Coi suoi circa 26 metri di lunghezza e le sue 100\120 tonnellate di peso, la balenottera azzurra è per massa l’animale più grande che esiste. La sua pelle tra il blu e il grigiastro ha due fori posti sul capo: gli sfiatatoi, che servono a respirare, poiché la balena ha i polmoni e quando nuota sott’acqua vive in apnea. Quando espirano, il soffio può arrivare fino a 12 metri di altezza.
Si tratta di animali piuttosto longevi, che possono arrivare anche a 90 anni d’età: ogni giorno divorano da 3 a 4 tonnellate di krill.
Le balene utilizzano suoni articolati prodotti dalle loro corde vocali per comunicare tra loro, localizzare il cibo, individuare il proprio territorio, trovare un compagno.
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La balenottera azzurra insieme agli altri colossi del mare non è immune agli attacchi volontari e involontari dell’uomo (pensiamo, ad esempio, alle collisioni con le imbarcazioni oppure all’ingerimento di chili e chili di plastica). Per limitare le dannose interferenze antropiche, nel 1999 è stato istituito nel Mar Ligure il Santuario dei Cetacei, che Greenpeace definisce “santuario inospitale” per “assenza di misure di concreta tutela”.
Se pensiamo ai capolavori di Collodi o di Melville, ci accorgiamo che la balena ha sempre stimolato l’immaginazione e la fantasia degli uomini, ma non senza meriti. Si tratta, infatti, di un essere accogliente nei confronti degli animali in difficoltà, attratto dalla musica e influenzato da essa nell’umore. Sapevate, poi, che i capodogli dormono in verticale?
Il fascino di questi animali, però, non li ha salvati dalle usanze umane più brutali: le baleniere li attaccano per favorirne il consumo della carne, prodotto tipico di Paesi come il Giappone o la Norvegia. La mattanza più celebre, però, è sicuramente la Grindadráp, presso le Isole Fær Øer.
Lo dobbiamo ai nostri figli essere migliori custodi dell’ambiente.
– Pierce Brosnan
L’alternativa? Un mondo senza balene. È troppo orribile da immaginare.
L’immagine è stata ripresa dal sito www.animaliabio.it.
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