«Quando suonano, i ragazzi sono autentici»
– Enrico De Palmas, docente e musicista
Professore di Musica alla scuola secondaria di primo grado Ludovico Quarini di Chieri (TO), il chitarrista Enrico De Palmas, che ha un canale YouTube e un sito web, ha creato un progetto negli ultimi anni in cui suona chitarra classica ed elettronica.
I suoi video lo testimoniano, esprimendo tutto il talento e la gran voglia di fare di un artista-docente che ha tanto desiderio di raccontarsi e far emergere gli aspetti più interessanti dell’interiorità dei suoi studenti.
Il tutto attraverso quella meravigliosa forma d’arte millenaria e universale che è anche educazione all’ascolto, di sé e degli altri: vale a dire, la Musica.
Secondo te i giovani d’oggi amano davvero la Musica?
«Non sono bravo a generalizzare. Alcuni di più, altri di meno, ma spero di incuriosire, oltre che di appassionare. Lo faccio anche permettendo di scegliere quale strumento musicale suonare. A livello formativo suonare è importante: si crea gruppo».
Dunque, la Musica è un po’ trovare lo strumento giusto. Tu quando hai ottenuto la chiave d’accesso per avvicinarti a questa meravigliosa forma d’arte?
«In famiglia s’è sempre ascoltata musica, quindi l’abitudine a sentire dei suoni sicuramente ti porta ad accostarti ad un certo tipo di linguaggio. Mio fratello iniziò a suonare violino, io incominciai con la tastiera, ma smisi quando fui folgorato dal mio maestro di chitarra argentino. La prima volta che l’ho visto all’opera ho pensato di voler suonare il suo strumento. Lui faceva tirar fuori una musica molto personale, e a me questo piaceva di lui».
Tutto questo mi fa pensare al tuo approccio da docente di musica. Ma tu fai tante cose, ti occupi anche di gestire un festival!
«Sono direttore artistico, coordinatore musicale ed organizzatore di Musicabilmente, un festival di musica, danza e teatro interamente dedicato ai ragazzi con disabilità che si svolge a Chamois, piccolo paesino della Valle d’Aosta a 1800 metri, che si raggiunge solo in funivia. Quest’evento mi offre tanta gratificazione e presenta al suo interno realtà molto variegate. Anche per questo è alquanto stimolante, per me e chi vi partecipa: ciò produce tanta socializzazione».
Che meraviglia quando la Musica abbatte ogni barriera e riesce a creare unione!
«Lo vedi anche nei ragazzi: quando suonano sono autentici. E poi, la natura aiuta nell’ascolto dell’altro».
In che senso parli di autenticità giovanile in relazione alla pratica musicale?
«Quando i miei studenti suonano, riversano sullo strumento il proprio carattere. È chiaro, poi, che ognuno di loro debba trovare il proprio strumento di riferimento, quello con cui sentirsi più a proprio agio. È importante la scelta del canale o mezzo espressivo del linguaggio musicale».
Ed è importante ascoltare più musica per ascoltare meglio se stessi?
«La cosa importante per i giovani adesso è ascoltare musica sempre più variegata, perché sono immersi in un contesto di appiattimento ed omologazione. Insegno ai miei allievi dal canto gregoriano alla trap».
Quindi anche la trap ha la sua cifra di dignità?
«Allora, i testi sono abbastanza banali, anche se sono specchio di una fetta della società: l’importante è ragionarci sopra, cosa che in classe facciamo».
In conclusione, qual è il tuo sogno nel cassetto?
«Grazie, per concludere con una domanda facile (ride). Mi piacerebbe fare un bel duetto con Eric Clapton!».
Magari ci legge: complimenti per l’ambizione e in bocca al lupo per tutto!
«Viva il lupo e grazie Christian. Magari!».
Ringraziamo ancora l’artista per averci fornito le foto.
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