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Il pachiderma della savana minacciato dall’avidità degli uomini

Si celebra oggi la Giornata Mondiale degli Elefanti, i giganti buoni della savana

L’elefante è stato considerato in ogni tempo un animale affascinante, impressionante e spaventoso; basti pensare che in certi casi diventarono dei veri e propri carrarmati da guerra, nell’antichità. La vicenda più famosa è quella di Annibale, celebre stratega e condottiero cartaginese, che durante la Seconda Guerra Punica si armò di ben 37 elefanti per la traversata delle Alpi; questi però, non abituati al freddo, non superarono il freddo dell’inverno del 218 a.C. e morirono tutti, eccetto Surus. Alla sua morte pare che Annibale abbia costruito una città in suo onore.

Gli elefanti africani sono i terresti più grandi al momento esistenti: arrivano, infatti, a pesare fino a seimila o settemila chili e, ad entrambi i sessi, crescono gli incisivi superiori fino a diventare le zanne che ben conosciamo; a comandare sono le donne, poiché i branchi sono matriarcali, coordinati dalla femmina più anziana. La proboscide ha una funzione prensile: riesce a sollevare il cibo (frutti, foglie, radici, germogli) ed è utilizzata per abbeverarsi.
Questi mammiferi che vivono nelle savane e nelle foreste della zona subsahariana hanno addirittura una sorta di impronta digitale poiché ogni zampa lascia per ogni animale un’orma diversa nel terreno.

Sono animali molto goffi: nessuno di loro per natura è in grado di saltare; in compenso, però, hanno un fiuto fenomenale, quattro volte più potente di quello di un segugio. Alcuni studi hanno addirittura messo in rilievo che gli elefanti effettuano dei primordiali riti funebri per i loro simili deceduti, coprendo le carcasse con del fogliame e andando a trovare il cadavere di tanto in tanto.

L’elefante è anche un animale estremamente attento all’ambiente: oltre ad essere essenzialmente vegano, svolge la funzione di giardiniere del suo habitat poiché col suo passaggio limita la crescita della vegetazione, tuttavia trasporta i semi che ingerisce “piantandoli” a suo modo in altri luoghi.

Nonostante sia un animale così straordinario, il suo futuro è purtroppo incerto. Il suo habitat è costantemente minacciato dall’uomo, che coltiva e costruisce in molti degli spazi che la natura ha destinato a se stessa. Come se non bastasse, nonostante la legislazione li protegga, oltre 20.000 esemplari all’anno vengono uccisi dai bracconieri che rivendono l’avorio delle loro zanne.
Così gli elefanti, in particolare quelli africani, sono ufficialmente in pericolo di estinzione in quasi tutti i Paesi.

L’elefante ha una proposta da farci.
Noi smettiamo di fare commercio delle sue zanne e lui smette di entrare nel negozio rompendo i cristalli.

– Fabrizio Caramagna

L’immagine e alcune informazioni sono state riprese dal sito www.wwf.it.

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di Rosa Elefante

Studentessa non ancora esaurita, idealista non ancora disillusa, sognatrice non ancora sveglia. Curerà la rubrica “Sentieri, Storie e Territori”

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