L’olandese vince una gara pazza, funestata da bandiere rosse e incidenti. Alonso e Hamilton sul podio. Perez quinto in rimonta. Ferrari male e sfortunata con Leclerc out e Sainz penalizzato (12esimo).
La gara dell’ Albert Park, dove sorge il circuito australiano, sarà ricordata come una delle più controverse e pazze della storia di questa F1 moderna: tre bandiere rosse, di cui solo una veramente necessaria, che hanno falsato il risultato della domenica e danneggiato alcune scuderie, Ferrari in primis.
(fonte foto: RedBull.com)
Procediamo con ordine ed analizziamo il weekend dei protagonisti.
A non fare clamore è sicuramente il successo della Red Bull con il pilota olandese che, nonostante una brutta partenza che lo ha rifilato alle spalle delle due mercedes nei primi giri, è riuscito a recuperare le posizioni con una facilità ai limiti del disarmante e del fantascientifico.La differenza di velocità delle due vetture con DRS aperto per Red Bull era superiore ai 20 km/h.Perez, invece, rimonta; complici i restart dall’ultima alla 5 posizione, riducendo i danni e non perdendo troppo margine dalla vetta. Hamilton, diversamente, arriva secondo al traguardo, mentre Russell fa due volte i conti con la sfortuna: prima viene beffato dalla Safety car, scaturita dal botto di Albon, e poi dalla rottura del motore della sua Mercedes, che lo ha costretto al ritiro.
Una domenica dai due volti per i piloti inglesi.
Alonso invece sembra aver firmato un abbonamento per il terzo gradino del podio. Si conferma un’ Aston Martin efficiente nella gestione degli pneumatici ed efficace sul passo gara, ma troppo lenta sul dritto data l’elevata resistenza all’avanzamento della vettura.
(fonte foto: RedBull.com)
E le Ferrari?
Leclerc conferma un avvio di stagione molto deludente e le sensazioni avute durante tutto il weekend: è risultato dunque nervoso, irrequieto e mai a suo agio con l’assetto. Termina anzitempo la sua gara in curva 3, toccandosi con Stroll al primo giro, ed insabbiandosi nella ghiaia. Sainz si rende autore di una buona gara fino al 55esimo giro, quando la sfortuna e la foga decidono di prendere il sopravvento. Il pilota spagnolo, alla ripartenza della seconda bandiera rossa, arriva lungo in curva 3 e sperona Alonso guadagnando la posizione; tuttavia l’incidente tra le Alpine in curva 1 resetta il tutto, rimettendo le auto nella loro posizione di partenza.
Ciononostante la Fia decide di punire il pilota spagnolo, per un giro che può essere definito “fantasma” e che farà molto discutere; la stessa che si conferma sempre più tendente a voler regalare uno spettacolo piuttosto che tutelare uno sport, che ormai di sportivo ha sempre meno: tra penalità assurde, direttive tecniche improvvise e la poca uniformità delle decisioni. Di questa pazza race week ne giovano però sia la Mclaren di Norris, arrivata sesta, sia quella di Piastri, arrivato ottavo, conquistando alla terza gara alcuni punti al suo primo mondiale di F1. Haas resta al settimo posto con uno strepitoso Hulkenberg. L’ Alfa Romeo in decima ed un Zhou sugli scudi chiudono la top ten.