Il 20 novembre è la Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza
Nonostante ancora oggi si combatta contro l’infanzia rubata, il lavoro minorile, i soldati bambini, il primo atto ufficiale che prova a risanare questa piaga risale al 1919: la Convenzione sull’età minima. Poco dopo, nel 1924, la Dichiarazione di Ginevra, o Dichiarazione dei Diritti del Bambino, precede la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, in cui la condizione della donna e del bambino sono particolarmente attenzionate.
La Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo viene approvata all’unanimità dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1959; quarant’anni dopo, il 20 novembre 1989, l’Assemblea approva la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, dopo circa dieci anni di lavori, firmata oggi da ben 196 Stati.
La Convenzione è stata ratificata dall’Italia il 27 Maggio del 1991 con la Legge n. 176.
Il testo è composto da ben 54 articoli che spiegano i diritti dei minori, individuano gli Enti preposti al controllo e alla messa in atto della Convenzione, evidenziano i comportamenti legislativi che gli Stati firmatari sono tenuti ad attuare.
Al documento principale, nel 2000 e nel 2011 si sono aggiunti tre protocolli facoltativi che si riferiscono alla partecipazione dei bambini ai conflitti armati, alla vendita e alla prostituzione dei minori, alle procedure di reclamo che gli stessi minori possono effettuare, qualora vengano meno i loro diritti.
Tuttavia i diritti dei minori in alcuni Paesi del mondo, soprattutto in quelli in via di sviluppo, vengono calpestati ogni giorno. Il diritto alla vita e all’assistenza sanitaria è negato a tanti; troppo spesso minori muoiono in condizioni igienico-sanitarie scarsissime, anche per malattie o virus facilmente curabili. Addirittura ogni anno nel mondo 12 milioni di bambine e ragazze, al di sotto dei 18 anni, vengono date in sposa.
Tra i Paesi che riservano condizioni di vita peggiori ai minori ci sono la Repubblica Centrafricana, il Niger, il Chad, il Mali e il Sudan del Sud.
Alcune informazioni e l’immagine sono state riprese dal sito www.unicef.it.
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