Continua il percorso natalizio de Il Quotidiano Online
Aggrappata da secoli a uno sperone di roccia calcarea e abbracciata dai suoi vicoli antichi, Pietrelcina è nota a tutti per essere il paese natale di San Pio. È in queste viuzze, precisamente in Vico Storto Valle, che il 25 maggio 1887 nacque Francesco Forgione: nella sua umile casa natale, composta da due ambienti con entrate autonome, sono ancora presenti, appesi alle pareti, alcuni utensili dell’epoca.
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Il giorno successivo alla sua nascita, Francesco fu battezzato all’alba nella chiesa di Sant’Anna, culla della vita religiosa del bimbo, che qui ricevette la prima comunione e la cresima e sempre qui, a cinque anni, ebbe la prima apparizione. In questo antico tempio è inoltre conservata l’urna che custodisce le reliquie di San Pio martire, nome che Francesco scelse, una volta divenuto frate cappuccino.
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Di fronte alla casa natale, invece, si erge “la torretta”, l’unica parte superstite del Castello Baronale crollato nel 1688: si tratta di una stanzetta di preghiera, studio e riposo per il frate dal 1908 al 1911, quando la malattia gli sottrasse le forze per salire la scala scomoda e vertiginosa tramite cui vi si accedeva. In questo luogo, dove ancora oggi sono esposti ricordi di famiglia, Pio diede vita al suo famoso epistolario.
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Anche la sua casa da sacerdote, la masseria, la chiesetta di San Francesco con l’olmo delle stimmate rappresentano la vita e la fede del Santo, di cui è testimonianza efficace anche il Museo di Padre Pio, a fianco al Convento dei Frati Cappuccini, dove sono conservati, tra gli altri ricordi, la culla, lo scrittoio, i mezzi guanti, il saio di Fra Pio e il camice della flagellazione.
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Pietrelcina rappresenta un vero e proprio percorso nei luoghi di Padre Pio, ma a Natale diventa anche percorso nei luoghi della natività. Nel 1987, infatti, anno del centenario della nascita di San Pio, venne rappresentato, in piccolo e per la prima volta, il presepe vivente. Col tempo la manifestazione si ampliò negli spazi e vennero migliorate le scenografie e i costumi.
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Il 27, il 28 e il 29 dicembre di ogni anno, nel borgo medievale di Pietrelcina la vegetazione tipica della Palestina, caratterizzata da palme e cespugli di canne, prende il posto delle piante grasse fuori dai portoni, per l’occasione coperti da tende e stuoie; le fiaccole sostituiscono i più contemporanei lampioni e le strade brulicano di botteghe di artigiani che svolgono antichi mestieri. Si aggiungono, poi, la scena del mercato, il matrimonio, i gladiatori, i re Magi, la corte del Re Erode, il presidio romano, il tempio coi sacerdoti e l’immancabile Natività, i cui attori sono scelti tra le famiglie che hanno dato alla luce un bimbo durante l’anno trascorso.
Più di 200 figuranti, provenienti anche dai paesi limitrofi, trasportano i visitatori in un’atmosfera sacra e suggestiva, rendendo Pietrelcina un luogo lontano nello spazio e nel tempo, ma vicino al cuore della gente.
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Alcune informazioni sono state riprese dai siti www.comune.pietrelcina.bn.it e www.presepeviventepietrelcina.it.
Le foto dei luoghi di Padre Pio sono state riprese dal sito www.cappuccinipietrelcina.it; le foto del presepe vivente, invece, dalla Pagina Facebook “Presepe Vivente Pietrelcina”.
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