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“Tu, essenzialmente tu”… caro Rino Gaetano

È in corso al Museo di Trastevere a Roma la prima grande mostra su Rino Gaetano, cantautore e paroliere scomparso troppo presto in un’Italia decadente che non lo meritava.

Se solo riflettiamo sulla sua geniale visionarietà, per cui nel suo pezzo La Ballata di Renzo avrebbe previsto la propria misteriosa morte, comprendiamo bene allora quanto avesse coscienza di essere scomodo rispetto alla politica e al mainstream.

Testi, vinili, oggetti di scena, costumi, ricordi: questi e tanti altri cimeli sono visibili nel cuore del popolare quartiere della capitale; ma non avete molto tempo.

È, infatti, fino a metà Aprile che potrete cogliere l’occasione di saperne di più sul più grande esponente del cantautorato italiano, anche attraverso strumenti interattivi: originali come la sua unicità di stile, musica e pensiero.

Eccone uno mio, umilissimo:

In passato, qualcuno mi disse che avrei dovuto svecchiarmi. Ma che significa? Conosco il presente, ma non dimentico la lezione di Pascoli.

Ricordo il primo giorno, anche per me: alle medie, da insegnante. Spaventato, rattristato, concentrato su me stesso per risolvermi, credendo di dover focalizzare un problema. Ma quale problema? La novità.

Spaventa sempre. Poi, però, in fondo un po’ ci piace. Ma ci sono quei maestri, quei cantanti ed autori immortali senza tempo, a cui non fa paura nulla.

Nemmeno il nuovo che avanza. Figuriamoci il vecchio, ben contestato con coraggio. Nessuno come te, “tu essenzialmente tu”, caro Rino. Se non ci fossi stato tu, con la tua voce, la tua pura e semplice rivoluzione, le parole senza retorica, gli accostamenti ironici e surreali, io forse non ce l’avrei fatta.

T’ho conosciuto tardi, ma è stata una bella scoperta. Profonda. Come i tuoi testi. T’ho incontrato e vorrei farlo, un giorno, se mi sarà data la possibilità. L’Italia ti ha sputato in faccia, e tu hai fatto bene a calpestarne malcostume e decadenza.

Se oggi piaci ai giovani, che ti trovano orecchiabile e simpatico, è perché non sei mai sceso a compromesso, sempre autentico. “Tu, essenzialmente tu”, tu caro Rino, meriti un mio sincero grazie. Con affetto, perché mi desti la linfa vitale per affrontare un nuovo percorso che ancora procede per ostacoli. Il tuo coraggio è maestro, per cui lo scrivo anch’io. Anche “io ci sto”.

Ma con te…

© IL QUOTIDIANO ONLINE • 2024 RIPRODUZIONE RISERVATA

di Christian Liguori

Classe '97, storico dell'arte e docente laureato in Archeologia e Storia dell'Arte all’Università degli Studi di Napoli Federico II. Dopo aver pubblicato il libro “Paolo Barca e la frantumazione della logica cerebrale umana”, un saggio di cinema sul regista Mogherini, ha maturato esperienze in svariati campi: dalla pubblicazione di articoli per un blog e una redazione online, a quella di filmati su YouTube e pagine Facebook; dalla partecipazione come interprete in spettacoli teatrali e cortometraggi, all’attivismo associativo per la cultura e l’ambiente. Già conduttore web-televisivo e radiofonico, è da sempre specializzato in recensioni di film. Curerà le rubriche "Le conversazioni di Liguori" e “Il Cinema secondo Liguori”.

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