Breaking News

Conversazione con Gilles Rocca, il bell’attore romano che predilige l’arte all’estetica

«Ho cercato di prediligere la parte interiore rispetto all’estetica»

Gilles Rocca, attore e regista

40 anni compiuti quest’anno senza dimostrarli minimamente: amato sempre più da tutti e tutte, l’attore e regista romano Gilles Rocca può vantare diverse partecipazioni televisive e cinematografiche ed è stato una stella nel celebre programma Rai Ballando con le stelle.

Giusto per fare esempi, citiamo le fiction Don Matteo e I Cesaroni, oppure i film Natale a Londra – Dio salvi la regina e Tre tocchi (regia di Marco Risi).

Vuoi saperne di più su di lui?

Spesso si parla di bellezza come sinonimo di superficialità, nel tuo caso equivale anche a tanta preparazione. È difficile farlo capire nel mondo dello spettacolo? Quali difficoltà in merito hai riscontrato? 

«Come ho detto tante volte, la bellezza non è un merito, è qualcosa che ti capita e sei tu a decidere come sfruttarla. Sicuramente all’inizio può esserti d’aiuto, l’immagine nel mondo dello spettacolo ha i suoi vantaggi. C’è molto pregiudizio rispetto ad una bella estetica, spesso la gente giudica poco talentuose le persone con un bell’aspetto. Molti programmi televisivi che abbiamo in Italia sono basati esclusivamente sull’apparenza e poco sul talento».

Cosa ricordi dell’esperienza sul set in Tre tocchi?

«Lavorare con Marco Risi è stata un’esperienza unica: oltre ad essere uno dei registi più bravi che abbiamo in Italia, è diventato nel tempo uno dei miei più cari amici. Marco mi ha fatto appassionare alla regia, vedere il suo modo di lavorare con gli attori è stato uno spunto e un’enorme occasione per crescere anche dal punto di vista registico. La scena che ricordo con più emozione è sicuramente quella con Paolo Sorrentino: avere davanti due mostri sacri del cinema italiano e mondiale è stata un’emozione indescrivibile».

Hai sempre sognato di fare l’attore? Quando hai incominciato? 

«Parlando con i miei genitori quando ero già abbastanza grandicello ho capito che la passione per la recitazione c’era già in tempi non sospetti. Lo sport sicuramente mi ha posticipato l’interesse e soprattutto il tempo da poter dedicare alla recitazione, ma sin da piccolo ho sempre avuto un fascino smisurato per il bel cinema, sono cresciuto, grazie ai miei genitori, guardando i film di Totò, Sordi, Gassman e tanti altri».

Se potessi scegliere, da quale regista ti faresti dirigere? 

«Sono diversi i registi con i quali mi piacerebbe lavorare, adoro il cinema di Matteo Garrone, ovviamente Paolo Sorrentino, mi piacerebbe lavorare nuovamente con Marco Risi, ma devo dire che ci sono tanti giovani registi che girano veramente bene e che sono sicuramente da scoprire».

Hai recitato sia in fiction che in lungometraggi: in Italia, è ancora spessa la barriera tra i due linguaggi

«Sono due linguaggi completamente diversi, il tempo che viene dedicato per un film è diverso da quello impiegato per una fiction dove arrivi a fare anche 5, 6, 7 scene al giorno, mentre il tempo che si impiega per un lungometraggio è di al massimo 2 o 3 scene al giorno: questo sicuramente fa cambiare la qualità del prodotto».

Vuoi svelare qualcosa a proposito dei tuoi progetti futuri? 

«Il 29 Giugno è appena uscito al cinema un film che ho girato l’estate scorsa, Lo sposo indeciso, la regia è di Giorgio Amato, e presto uscirà un altro film, sempre per il cinema, che mi vede protagonista».

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

«Il mio sogno nel cassetto è quello di riuscire a realizzare un film che ho scritto qualche tempo fa, ma purtroppo durante il COVID abbiamo dovuto interrompere la preparazione… spero di riprenderlo il prima possibile».

Te lo auguro con tutto il cuore, continua a portare avanti con estrema dignità un discorso incentrato prima sull’arte e poi sulla bellezza: grazie Gilles!

«Grazie a te Christian!».

Le foto sono state estrapolate dal profilo Instagram dell’artista che, pertanto, ringraziamo.

© IL QUOTIDIANO ONLINE • 2023 RIPRODUZIONE RISERVATA

di Christian Liguori

Classe '97, storico dell'arte e docente laureato in Archeologia e Storia dell'Arte all’Università degli Studi di Napoli Federico II. Dopo aver pubblicato il libro “Paolo Barca e la frantumazione della logica cerebrale umana”, un saggio di cinema sul regista Mogherini, ha maturato esperienze in svariati campi: dalla pubblicazione di articoli per un blog e una redazione online, a quella di filmati su YouTube e pagine Facebook; dalla partecipazione come interprete in spettacoli teatrali e cortometraggi, all’attivismo associativo per la cultura e l’ambiente. Già conduttore web-televisivo e radiofonico, è da sempre specializzato in recensioni di film. Curerà le rubriche "Le conversazioni di Liguori" e “Il Cinema secondo Liguori”.

Vedi di più

Il nuovo film (mentale) di Luchetti oggi nelle sale: “Confidenza”, una scommessa promettente?

Oggi è uscito nelle sale italiane il nuovo film di Daniele Luchetti (“Confidenza”, 2024). Il titolo della pellicola non solo è omonimo rispetto al romanzo da cui è tratto, ma conferma anche l’attenzione del cineasta per i libri di Domenico Starnone, visto un precedente come “Lacci”.

error: TUTTI I CONTENUTI SONO PROTETTI © IL QUOTIDIANO ONLINE • 2022 RIPRODUZIONE RISERVATA
Inizia chat
1
Il Quotidiano online
Il Quotidiano Online ti dà il benvenuto! 👋
Come possiamo aiutarti?