Facciamo tanti cari auguri a Daniele Luchetti, regista italiano che oggi compie 61 anni, ma non li dimostra! Celebriamolo con la recensione del suo ultimo film, l’imperdibile “Lacci” (2020, con attori del calibro di Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Giovanna Mezzogiorno, Laura Morante e Silvio Orlando).
Attraverso le conseguenze e scenari in interni claustrofobici, spesso con poca luce (quadretto familiare semi-oscuro iniziale mentre guardano alla tv un documentario sulle famiglie e sul concetto di fedeltà animali), il regista, richiedendo anche la collaborazione alla sceneggiatura di Domenico Starnone, autore dell’omonimo romanzo di successo critico e popolare da cui è tratto il lungometraggio, insegna senza falsi moralismi le possibili ricadute sui figli di scelte familiari sbagliate proprio perché non dettate dall’amore.
Unico grande difetto del film un finale lungo, “narrativo”, dunque pesante, mentre ci si sarebbe attesi un altro epilogo, più breve, asciutto, magari anche più “visivo”.
Comunque, chiariamo che Luchetti sia bravo ad incastrare, come il protagonista era riuscito con la famosa scatola magica dalla quale, prima o poi, i segreti usciranno fuori perché i nodi vengono al pettine anche coi lacci allacciati, quelle che sembrano tre storie generazionali differenti che quasi all’inizio restiamo increduli, ma in realtà soggiogate dallo stesso vessillo familiare drammatico d’una storia non d’amore, ma di vana lealtà.
Valutazione: Ottimo 🌟🌟🌟🌟/🌟🌟🌟🌟🌟