Ha 79 anni il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che, dopo una lunga carriera sia giuridica che politica, si prepara ad andare in pensione.
Era il lontano 1983 quando Sergio Mattarella lascia la professione di giurista e di docente accademico per candidarsi alle elezioni politiche e poi essere eletto quale componente della Camera dei Deputati tra le fila della Democrazia Cristiana. Da quel momento ha ricoperto più volte l’incarico di ministro a capo di diversi dicasteri. Nell’ottobre 2011 venne eletto giudice della Corte Costituzionale. Infine il 31 gennaio 2015 è stato eletto dodicesimo Presidente della Repubblica Italiana.
L’annuncio del secco no al secondo mandato alla guida del Quirinale
A dare la notizia è il diretto interessato, l’attuale Capo dello Stato, che lo scorso 19 maggio in occasione di una visita all’Istituto Comprensivo Fiume Giallo-Scuola Primaria Geronimo Stilton di Roma ove parlando ai piccoli studenti ha sostenuto: «Sono vecchio, tra otto mesi potrò riposarmi».
Con naturalezza, dunque, Mattarella chiude definitivamente a ogni prospettiva di mandato bis, anche temporaneo. Nel corso del settennato alla guida del Quirinale, da Presidente, ha dimostrato la sua tempra e l’indiscutibile capacità di mediare ed agire in nome e nell’interesse esclusivo della Repubblica Italiana. Un Presidente, ma soprattutto un uomo, che agli occhi degli italiani si è sempre contraddistinto per il garbo e la compostezza che lo caratterizzano.
Il toto-nomi per il dopo Mattarella
Sono già diversi i nomi che rimbalzano sulle labbra dei politici italiani per le elezioni del tredicesimo Presidente della Repubblica. Infatti, ad esempio, il leader della Lega, Matteo Salvini, ha affermato «Se il presidente Draghi si volesse proporre per il Quirinale, avrebbe il nostro convinto sostegno». Immediata la replica del Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, nel corso della conferenza stampa di ieri in occasione della presentazione del Decreto-legge Sostegni bis: «Trovo estremamente improprio, per essere gentile, che si discuta del Capo dello Stato quando è in carica. L’unico autorizzato a parlarne è il presidente della Repubblica».
Per adesso, dunque, non ci resta che augurare buon lavoro al presidente Mattarella.
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