Nel linguaggio e nell’immaginario comune, con il termine agriturismo pensiamo immediatamente ad un ristorante che propone pietanze a base di terra e a prezzi “paesani“.
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In realtà, in un’accezione più precisa, l’agriturismo è una forma di turismo in cui l’ospite può soggiornare all’interno di alloggi rurali come casali, cascine, masserie e similari.
Inoltre, sempre secondo la disciplina legale, l’agriturismo può somministrare pasti e bevande che devono essere costituiti prevalentemente da prodotti propri o da prodotti di aziende agricole della zona.
Fatta questa chiarezza terminologica e semantica, il dato incoraggiante è che l’ospitalità in collina è in continuo aumento, soprattutto tra i giovani, pronti a riscoprire tradizioni e paesaggi mozzafiato. Tra coloro che hanno deciso di far riscoprire la propria terra natia, troviamo Nello Manzi, giovane cilentano originario di Torchiara (SA).
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Perché hai deciso di intraprendere l’attività turistica?
«Tutto è nato dalla mia voglia di riscattare il territorio in cui vivo: il Cilento. Una terra ancora poco conosciuta ma che sa regalare spettacolari paesaggi, dal mare alla montagna e facendo una sosta in collina tra la vegetazione della macchia mediterranea. Così ho deciso di ristrutturare un antico rudere di campagna, edificato nella fine dell’ 800 e appartenente al mio bisnonno Nicola. Il terreno circostante è ideale per la coltivazione di ulivi, fichi e viti ma anche di piante da frutto come ciliegi e melograni. Con questi prodotti prepariamo la colazione per i nostri ospiti».
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Quanto si sta facendo sentire il ricambio generazionale?
«Noi giovani non siamo (più) il futuro, bensì il presente. E lo stiamo dimostrando creando sul nostro territorio molteplici attività turistiche, ricettive e ristorative. Anche l’età media turistica si sta abbassando e sono moltissimi i giovani e coetanei che decidono di “rifugiarsi” in collina per un weekend romantico e come punto strategico per le mete più ambite».
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Come mai le persone scelgono sempre di più gli agriturismi?
«Tutti i miei ospiti provengono dalle caotiche e frenetiche città, nelle quali l’inquinamento acustico ed ambientale sono i protagonisti. La mia piccola oasi è denominata “U Malazeno“, termine cilentano che sta ad indicare dei casotti di campagna, più o meno grandi, che i contadini usavano come riparo dai temporali, per gli attrezzi, o anche come dimora di emergenza. Questo è ancora valido: qui ci si rifugia per le “emergenze” dallo stress urbano, potendo godere di una vista mozzafiato, di un bagno in vasca idromassaggio e di un buon calice di vino cilentano».
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