Il secondo appuntamento su Benevento: origini storiche e onomastiche della città e passeggiata archeologica
La maggior parte dei miti affidano a Diomede la fondazione della città di Benevento: Procopio di Cesarea, infatti, tramanda che l’eroe omerico vi lasciò le zanne del cinghiale caledonio che lo zio Meleagro aveva ucciso in Etolia e che, ancora oggi, è raffigurato nello stemma comunale.
Nonostante la prima importante fase della storia di Benevento sia senz’altro quella sannita, del IV a.C., durante la quale il territorio visse le tre Guerre Sannitiche, di cui si ricorda maggiormente la seconda, durante la quale i Romani dovettero sopportare, oltre alla sconfitta, l’umiliazione delle Forche Caudine, Benevento è celebre per la battaglia contro Pirro, re d’Epiro, nel 275 a.C., che le valse il cambio di nome. La città, infatti, chiamata “Maleventum”, denominazione che i Romani avevano interpretato come “malum eventum”, dopo la vittoria su Pirro divenne “Beneventum”, per la buona sorte che aveva portato a Roma.
Fu sotto la dominazione romana che Benevento divenne uno tra i più importanti centri agricoli e commerciali del Meridione, fino a raggiungere l’apice del suo splendore in epoca imperiale. Le tracce del glorioso passato di Benevento, però, non sono solo custodite nelle sale del Museo del Sannio, dove è possibile ricostruirne la storia tramite i numerosi reperti conservati: dalla preistoria all’epoca sannitica; dai crateri, le statue e le iscrizioni di epoca romana fino a giungere alla sezione longobarda.
Inglobato armoniosamente nel tessuto urbanistico della città, l’Arco di Traiano, simbolo di Benevento, per secoli definito “Porta Aurea”, fu costruito in onore dell’imperatore Traiano in occasione dell’inaugurazione della via Appia, nel 114 d.C. Alto 15,60 m e largo 8,60 m e concepito con un solo fornice, l’arco, costruito in pietra calcarea rivestita da marmo pario, presenta una ricca decorazione. Rappresenta la pace il ciclo scultoreo sulla facciata rivolta alla città, la guerra quello rivolto verso l’esterno. Non manca, comunque, Traiano: ad esempio insieme alla Triade Capitolina, nel Foro Boario, in trionfo per la vittoria in Dacia, incoronato dalla Vittoria.
Se l’Arco di Traiano si imporrà alla vostra vista, maestoso e severo, ciò che invece dovrete cercare è il Teatro romano, inaugurato nel 126 d.C., sotto Adriano. Costruito in pietra calcarea e laterizio, col suo diametro di circa 90 m poteva contenere quindicimila persone. Nonostante già ad un primo sguardo siano visibili, purtroppo, gli sgarri del tempo e dell’opera antropica, ancora oggi il teatro ospita spettacoli e concerti.
[…] Nulla in Italia è più antico di Benevento, che secondo le leggende locali fu fondata o da Diomede o da Ausone, un figlio di Ulisse e Circe. Essa fu senza dubbio un’antica città ausonica, fondata lungo tempo prima della conquista sannita di questa parte d’Italia. Pur tuttavia è come di una città sannitica che per primo sentiamo parlare di essa, ed è allora una fortezza così poderosa che sia nella prima che nella seconda guerra Sannita, Roma non ardisce attaccarla. Nella terza guerra sannitica cadde nelle sue mani […].
Edward Hutton, Naples and Campania revisited, London, Hollis and Carter, 1958.
Alcune informazioni sono state recuperate del sito del Comune di Benevento: www.comune.benevento.it.
La foto del Teatro Romano è stata ripresa da Wikipedia.
Puoi (ri)percorrere il nostro viaggio virtuale a Benevento:
- “Quella “Signora di Benevento” che viene dalla terra del Nilo”;
- “Quella capitale longobarda che custodisce un chiostro riconosciuto dall’UNESCO”;
- “Quel noce attorno a cui il mistero di Benevento si rivelava”.
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