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Marianna Sorrentino

Classe '92. Divoratrice di libri e grafomane sin dalla tenera età. Classicista per formazione e per vocazione. Ama scoprire ed interessarsi a qualsiasi cosa riguardi la Letteratura, l’Arte ed i Mezzi Comunicativi. È un insieme di paradossi. Vulcanica, Riflessiva, ma anche Impulsiva. L'ironia ed il sarcasmo con cui “castigat ridendo mores” sono impressi nel suo DNA ed ama usarli per esprimere le sue idee rendendole leggere, ma nello stesso tempo pungenti. Curerà la rubrica “Ante Litteram”

L’occhio greco: una protezione contro il malocchio

Il famoso “Occhio Greco” (conosciuto anche come “occhio di Allah” o “Nazar”, nei paesi di cultura musulmana come la Turchia, o in inglese “Evil eye”), è uno dei più famosi amuleti del Mar Egeo Dalla forma rotonda e di colore blu, questo amuleto porta con sé un forte significato di protezione dalle avversità, dal malocchio e dal risentimento altrui. Guardandolo nei negozi di souvenir in Turchia ed in Grecia viene da chiedersi come mai questo potere protettivo venga affidato proprio ad un occhio. L’occhio rappresenta il nostro sguardo sul mondo ed il mezzo attraverso cui sviluppare pensieri, positivi o negativi …

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“Aprire il vaso di Pandora”: meglio sperare che disperare

“Aprire il vaso di Pandora” rappresenta una metafora comune nel linguaggio colloquiale moderno e significa compiere un’azione apparentemente innocua, ma che risulta avere delle conseguenze negative su numerosi soggetti: in primis noi stessi. Sebbene la frase sia molto comune, la genesi della metafora, risalente ad un mito greco, non è molto conosciuta. Il titano Prometeo (“colui che pensa prima”), volendo rendere gli uomini indipendenti dagli dei, rubò con l’inganno il fuoco a Zeus per donarlo agli uomini. Zeus, volendosi vendicare del furto subìto, incatenò Prometeo ad una rupe, presso la quale ogni giorno giungeva un’aquila a mangiargli il fegato; quest’ultimo, …

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Capo Miseno: tra mito e bellezza

Protagonista di questo racconto è Miseno, personaggio mitico che dà il nome a Capo Miseno, il meraviglioso promontorio nella punta estrema del litorale flegreo tra Miseno e Bacoli che abbraccia il golfo di Napoli e le sue isole Procida e Ischia. A rendere Miseno un luogo ameno non è la sola bellezza paesaggistica, ma anche la tradizione mitologica ad esso legata. Miseno, figlio del dio dei venti Eolo e fedele compagno di armi di Enea, era il trombettiere dell’esercito troiano. Un giorno in cui la flotta era ormeggiata lungo le coste della Campania, Miseno si vantò con gli dèi di …

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Danzando libera come una Menade

Il Menadismo è uno dei fenomeni religiosi più misteriosi dell’antichità. Menadi o Baccanti erano definite le donne che, insieme ai satiri ed ai sileni, partecipavano ai riti orgiastici in onore del dio Dioniso, detto Bacco in ambito romano. Elemento caratterizzante di questi rituali, originari probabilmente della Tracia, era una frenesia inarrestabile che portava le donne a danze scomposte e all’estasi. Tale “entusiasmo”, definendolo alla greca, non era follia, come per molti anni si è creduto, ma una forma di invasamento divino. Le danze delle Menadi si svolgevano in luoghi liberi e selvaggi, come sul Parnaso a Delfi, ed ogni Menade …

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L’Avventura di “Ante Litteram” inizia “ab ovo”

La locuzione latina ab ovo significa, letteralmente, “dall’uovo” e viene usata per indicare qualcosa che parta “dalle origini”. Quest’espressione venne usata per la prima volta da uno dei più grandi poeti augustei, Orazio, nella sua Ars poetica. Egli la utilizza in riferimento ad Omero ed al suo modo di narrare. Orazio afferma che Omero non narrò la guerra troiana dalle due uova gemelle (nec gemino bellum Troianum orditur AB OVO), ma arrivando presto al cuore degli eventi (In medias res). Le uova a cui fa riferimento Omero sono quelle che, secondo la mitologia greca, furono generate da Leda dopo essersi …

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Napoli / Cultura – A spasso nel Rione Sanità

Il Rione Sanità, il cui nome deriva dalla salubritas della sua aria che sin dalla sua costituzione lo rese una delle zone più incontaminate di Napoli, non è solo uno dei 30 quartiere di Napoli, ma è l’espressione più viva ed autentica della napoletanità e delle contraddizioni ad essa intrinseche. Subìta una grande trasformazione nei secoli, il Rione Sanità da area prescelta da ricchi borghesi napoletani per le proprie dimore (Palazzo San Felice e Palazzo dello Spagnuolo), è ora uno dei quartieri popolari più famosi di Napoli. A precedere l’ingresso al Rione Sanità, vi è il Borgo dei Vergini, uno …

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