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Quel castello irpino che ascoltò madrigali meravigliosi

Il precedente articolo ha tratteggiato, attraverso la descrizione di una tela seicentesca, la figura del principe madrigalista Carlo Gesualdo e sottolineato quanto il periodo di permanenza nella verde Irpinia, presso il castello che sorveglia la Valle del Calore, sia stato il più prolifico e fecondo per il compositore.

Il castello di Gesualdo ha, però, origini molto più antiche: varie sono le ipotesi che ne collocano l’edificazione durante l’Alto Medioevo, ma le prime notizie certe relative alla fortezza risalgono al XII secolo, sotto la dominazione normanna, con Guglielmo d’Altavilla.

Dopo il periodo aragonese, il castello visse un momento di rifunzionalizzazione: abbandonati gradualmente i tratti militari, acquisiva quelli più squisitamente signorili e rinascimentali, grazie soprattutto al suo più illustre proprietario. Fu proprio Carlo Gesualdo, e dopo di lui i Ludovisi, infatti, a rendere il castello una sfarzosa corte, con appartamenti rinnovati, giardini, una stamperia e un teatro frequentato da musici e poeti, tra cui Torquato Tasso.

Da Piazza Neviera un viale lastricato porta al castello, dalla pianta irregolare e circondato da cinque torri connesse da una cinta muraria: pochi passi separano il visitatore dallo stemma delle famiglie Ludovisi-Gesualdo, raffigurato su una volta a crociera.

Il cortile, le cantine, la cappella, la cucina, gli spazi riservati alla servitù, addirittura una piccola necropoli, sono solo alcune delle aree visitabili; gli interni abbelliti da decorazioni manieriste sono frutto del buon gusto del Principe e si mostrano in tutto il loro fasto al primo piano, nei saloni che ospitano la Mostra Permanente degli Strumenti Musicali di Carlo Gesualdo.

L’arciliuto, il clavicembalo cromatico, l’organo, la tiorba, la chitarra sono riproduzioni fedeli degli strumenti appartenuti al Principe Carlo Gesualdo, frutto della scelta di fonti storiche e iconografiche autorevoli e del lavoro delle migliori maestranze artigiane d’Italia.

Mostre Permanenti al Castello di Gesualdo – Foto ripresa dalla Pagina Facebook “Castello di Gesualdo”

Nei saloni del piano superiore l’arte si fonde non solo alla musica: la Mostra Permanente dei Costumi d’epoca espone abiti che rappresentano fedelmente lo stile sartoriale che incontrava il gusto della nobiltà napoletana alla fine del Cinquecento.

In questi saloni, in cui attecchirono e fiorirono le più diverse forme d’arte, risuonano melodie di altri tempi, si ammira lo sfarzo del passato e si guarda al futuro, continuando ad avvicinare e meravigliare le nuove generazioni.

Gesualdo è un paese ameno et vago alla vista quanto si possa desiderare co’ un’aria veramente soave e salubre.

Alfonso Fontanelli • Diplomatico di Casa d’Este

Le foto sono state riprese dal sito della Pro Loco Civitatis Iesualdinae: www.prolocogesualdo.jimdofree.com.

Alcune informazioni sono state riprese dal sito della Pro Loco e dal sito www.castellodigesualdo.it; da quest’ultimo è stata ripresa l’immagine di copertina di Aldo Marrone.

© IL QUOTIDIANO ONLINE 2021 RIPRODUZIONE RISERVATA

di Rosa Elefante

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