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Il magnate e ex primo ministro georgiano Bidzina Ivanishvili ha ampliato la sua azione legale contro il Credit Suisse, avviando recentemente una richiesta di risarcimento anche presso la giustizia civile di Ginevra, in Svizzera. Precedentemente, Ivanishvili aveva intentato azioni legali contro la banca sia a Singapore che alle Bermuda.
Le azioni legali sono state avviate in seguito alle presunte frodi nella gestione dei suoi beni da parte del Credit Suisse, acquisito successivamente da UBS, che Ivanishvili sostiene abbiano causato ingenti perdite. La richiesta di risarcimento aggiuntivo presentata in Svizzera ammonta a 200 milioni di franchi.
Secondo quanto riportato da fonti online come il portale di notizie Gotham City, l’ex primo ministro georgiano accusa il Credit Suisse di “innumerevoli violazioni contrattuali e legali”. Un documento del tribunale civile, visionato dall’agenzia di stampa AWP, conferma che l’azione legale è stata avviata dopo che Ivanishvili ha rifiutato di versare un deposito cauzionale del valore di 1,1 milioni di franchi.
Questa battaglia legale è parte del cosiddetto “caso Lescaudron”, denominato così in onore di un ex consulente di spicco della banca coinvolto in frodi ai danni di diversi clienti facoltosi, che alla fine si è suicidato. Il Credit Suisse aveva iniziato a gestire il patrimonio di Ivanishvili alla fine del 2004, poco dopo che quest’ultimo aveva venduto un complesso metallurgico in Russia per 1,6 miliardi di dollari. Lescaudron aveva utilizzato parte di questi fondi per altri investimenti, fino a quando nel 2015 le sue frodi sono state scoperte.
La banca ha dichiarato di avere cause civili in corso “in Svizzera e in altri Paesi” relative agli ex clienti di Lescaudron, senza fornire ulteriori commenti sulle recenti azioni legali di Ivanishvili.
