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I mercati azionari globali stanno registrando un deciso rialzo. E questo non è dovuto alla speculazione.

Le borse stanno vivendo un momento di fervore con numeri senza precedenti, suscitando gioia tra gli investitori. Tuttavia, sorge spontanea una domanda: è tutto reale? Negli ultimi giorni, i mercati europei e americani hanno toccato picchi mai visti prima, dando l’impressione che il rally iniziato in autunno non abbia intenzione di fermarsi. Ma cosa c’è di concreto dietro questi record? E c’è il rischio che questa euforia venga a costare cara in futuro?

Partendo dai dati, ieri Wall Street ha raggiunto nuovi massimi storici superando i 40.000 punti. Questo risultato è stato ottenuto in seguito alla pubblicazione dei dati sull’inflazione di aprile, che hanno mostrato un calo dell’indice dei prezzi al consumo. Anche Piazza Affari ha chiuso in rialzo martedì, superando i 35.000 punti e aggiornando il massimo del 2008. Lo stesso trend positivo si è riflesso nelle altre borse europee: Francoforte ha registrato un aumento del 12,8% dall’inizio dell’anno, Parigi del 9,5% e Londra del 9,6%.

Ma cosa sta spingendo i mercati verso questi record? Secondo Paolo Manasse, professore di Macroeconomia all’Università di Bologna, il trend positivo è alimentato dalle aspettative di una riduzione dei tassi di interesse da parte delle banche centrali, dopo un periodo di politiche monetarie restrittive. Questo scenario ottimistico è supportato dalla percezione di un declino dell’inflazione globale, il che ha rafforzato la convinzione che le banche centrali seguiranno una politica di taglio dei tassi. La recente stagione di trimestrali, che ha superato le aspettative negli Stati Uniti e in Europa, ha ulteriormente alimentato questa fiducia. Inoltre, l’abbondanza di liquidità, con un aumento di oltre 4.000 miliardi di dollari dallo scorso ottobre, ha contribuito a sostenere i mercati.

Tuttavia, secondo Manasse, questa crescita non è necessariamente correlata a un miglioramento fondamentale delle singole aziende, ma piuttosto alla prospettiva di una migliore crescita economica generale, stimolata dalla riduzione dei tassi di interesse. Anche se i mercati finanziari tendono a esagerare, sia in positivo che in negativo, è difficile valutare l’eccesso di ottimismo attuale e il possibile impatto futuro. Si sa solo che, storicamente, i mercati finanziari operano come scommesse sul futuro, e bisogna vedere se queste scommesse sono realistiche.

In conclusione, le decisioni future delle banche centrali, come i possibili tagli dei tassi di interesse, saranno determinanti per l’andamento dei mercati finanziari. Tuttavia, rimangono incognite significative, come le tensioni geopolitiche, che potrebbero influenzare questa dinamica. In ogni caso, i tassi di interesse e la politica monetaria rimangono il motore principale che guida i mercati finanziari, sia oggi che domani.

di Il Quotidiano Online

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