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Napoli, una mostra per il Centenario di Sergio Bruni: la scoperta dell’uomo dietro l’artista

Foto, dipinti e ricordi sono esposti all’insegna di un approccio nuovo che racconta la carriera, i traguardi e la sensibilità dell’uomo

Autore di memorabili successi, quali Na bruna, Carmela, Amaro è ‘o bene (solo per citarne alcuni), Sergio Bruni rappresenta uno dei massimi interpreti della Canzone Napoletana.

In occasione del suo Centenario, l’Associazione Napulitanata, sala da concerto della Canzone Napoletana per eccellenza, ha inaugurato il 15 settembre un’esposizione ricca e singolare, presentando sia i successi dell’artista sia l’intraprendenza dell’uomo.

Proprio di fronte al Museo Archeologico, la sala da concerto, questa realtà-gioiello della Canzone Napoletana, ci regala un tuffo nel passato e scosta pian piano la tendina per uno sguardo introspettivo sui grandi Big del genere.

La mostra, in effetti, persegue l’obbiettivo di scavare a fondo e scoprire sotto l’aura mitica del cantautore, le fattezze umane che si celano dietro al bel mito: la fragilità, la tenerezza, l’ilarità.

Grazie al materiale offerto dalla nipote del Maestro, Eva Sansanelli, Napulitanata è riuscita a omaggiare la Canzone Napoletana, patrimonio immateriale della cultura partenopea, attraverso una delle celebrità indiscusse della nostra cultura musicale.

Prorogata per tutto il mese di Novembre, la mostra presenta una serie di foto-ricordo, in cui si immortalano importanti collaborazioni con i grandi artisti dell’epoca, come Eduardo de Filippo e Renato Carosone; una serie di dipinti, colorati e astratti che lasciano intravedere gli occhi da bambino del Maestro, così attento e curioso ad una realtà tanto complessa, eppure così semplice allo stesso tempo; dipoi, l’esposizione di una poesia dedicata alla nipote, rivelatrice di tanta dolcezza ad ogni parola scartata e assaporata; infine, un tenero pensiero di Salvatore Palomba, poeta e autore dei grandi successi del Maestro, per il quale Palomba nutriva un grande affetto e una profonda stima.

Una mostra del tutto originale lungi dalla divinizzazione dell’interprete per un approccio nuovo: grazie ad Eva Sansanelli la mostra non solo ci presenta l’uomo, ma lo fa prestandoci gli occhi di una nipote innamorata del nonno.

Una sensibilizzazione verso il patrimonio musicale partenopeo, verso la nostra storia e il nostro retaggio culturale, così ricco e complesso: questi sono gli obbiettivi dell’Associazione. Nata nel 2017 da un gruppo di giovani, Napulitanata è un’autentica dichiarazione d’amore alla nostra terra e alla nostra cultura.

Da un semplice deposito di tassametri sotto i portici della Galleria Principe, la sala da concerto prende forma divenendo LA sala per eccellenza a Napoli, dove ascoltare la Canzone Napoletana, dove ritrovare un pezzo della nostra identità e tuffarsi nella nostra tipicità partenopea, senza trascendere nel convenzionale.

«Con Napulitanata, “parliamo” di tradizione con un occhio sul domani e uno sul mondo. In tutti i nostri concerti o se organizziamo una mostra, come nel caso di Sergio Bruni, stiamo sempre attenti a scrostare il repertorio e il tema da quella patina di oleografico a volte inevitabile. Guardiamo oltre». Queste le parole di Mimmo Matanìa, co-responsabile dell’Associazione, assieme a Pasquale Cirillo.

La musica è un’arte, e come tale resta una grande testimonianza degli sviluppi storico-culturali di una società. In Europa sono già diverse le realtà che sviluppano un tipo di fruizione musicale propriamente locale e identitaria, dove il visitatore viene preso per mano e immerso totalmente nella tradizione.

Napulitanata nasce ispirandosi proprio all’Europa, e con uno approccio glocal e originale si fa strada piano piano per promuovere, valorizzare svecchiare la nostra tradizione musicale: una poesia che si scopre essere sempre attuale e viva.

© IL QUOTIDIANO ONLINE • 2021 RIPRODUZIONE RISERVATA

di Rosaria Esposito

Classe '96, diplomata al liceo classico "Cneo Nevio" di Santa Maria Capua Vetere (CE) e laureata in “Cultura e Amministrazione dei Beni Culturali” all’Università degli Studi di Napoli Federico II. A metà tra un approccio storico-artistico ed uno economico-gestionale, costruisce una figura professionale capace di muoversi nei campi della cultura, conservazione e valorizzazione del patrimonio. Dà un respiro internazionale al suo profilo studiando a Lille, tra il 2017 e il 2018, attraverso al Programma Erasmus+. L’esperienza di tirocinio extracurriculare presso il “Pio Monte della Misericordia” a Napoli la spinge ad iscriversi, nel 2019, al corso di laurea magistrale in “Archeologia e Storia dell’Arte”. Tuttavia, non abbandona il suo interesse verso la valorizzazione e la gestione: grazie all’associazione “Napulitanata”, studia da vicino dinamiche interne volte alla promozione culturale territoriale e la programmazione degli eventi che da sempre l’affascinano. Ambiziosa e curiosa è una grande amante dei libri e dei viaggi. Per lei la lettura ha un grande valore culturale: leggere significa avere sete di conoscenza, essere aperti al mondo e non essere mai stanchi di stupirsi. Curerà la rubrica “Pillole d’Arte”

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